Tornano le meduse in Alto Adriatico:
nel veneziano è allarme fra i bagnanti

Tornano le meduse in Alto Adriatico: nel veneziano è allarme fra i bagnanti
Torna l'allarme meduse - complice il caldo - nei mari che bagnano il Nordest: dopo gli avvistamenti di luglio ecco che oggi nell'area al largo di Sottomarina ne sono stati segnalati esemplari anche di 20 cm di diametro.



L'estate prosegue dunque con «una grande proliferazione della Pelagia nel Mediterraneo occidentale, mentre in Alto Adriatico è tornata dopo quasi un secolo la Drymonema dalmatinum, la medusa più grande del Mediterraneo con un cappello di circa 80 cm» segnalano gli esperti.



In Alto Adriatico è tornata la Drymonema dalmatinum, una specie descritta per la prima volta nel 1880, poi riavvistata solo nel 1940, e poi più nulla per decenni. Di questo maxi animale marino sono tre gli avvistamenti al largo di Lignano, poi a Pirano e un altro, addirittura di 80 cm di diametro, spiaggiato a Muggia (Trieste). È una specie rarissima, e ci sono pochissime segnalazioni.



Gli operatori studiano intanto «l'installazione di reti anti-medusa nelle spiagge libere, sia misure di sostegno, come avviene per le calamità naturali, a quegli esercenti degli stabilimenti che devono fare un investimento non irrilevante» per spegnere l'allarme dei bagnanti rispetto a queste specie marine urticanti. E se le crisi possono diventare opportunità, secondo Boero non andrebbe sottovalutata l'idea dell'avvio un turismo per le meduse.



«Sono specie non aggressive, e viste a debita distanza con una maschera uno spettacolo a mare aperto tra i più affascinanti: sono animali bellissimi» afferma.
Affascinanti anche gli scenari tecnologici di monitoraggio dell'ecosistema marino: stiamo studiano con Issia del Cnr e Ismar sensori remoti per gli 8400 km di coste italiane, come droni volanti e sottomarini, annuncia infine Boero.

Ultimo aggiornamento: Sabato 8 Agosto 2015, 20:58