Cucchi, la sorella Ilaria dopo le assoluzioni:
«Mi devono uccidere per fermarmi».

Cucchi, la sorella Ilaria dopo le assoluzioni: ​«Mi devono uccidere per fermarmi».
ROMA - Le lacrime e la rabbia di ieri lasciano il posto alla determinazione dopo la sentenza della corte d'appello. «Mi devono uccidere per fermarmi», dice Ilaria Cucchi all’indomani dell'assoluzione degli imputati per la morte del fratello Stefano, deceduto il 22 ottobre di cinque anni fa dopo una settimana di ricovero in ospedale. a famiglia annuncia battaglia. «Ora aspetteremo le motivazioni della sentenza per preparare il nostro ricorso per Cassazione ma intraprenderemo anche un’azione legale nei confronti del ministero» della Giustizia, «affinché si possa riconoscerne la responsabilità rispetto alla morte di Stefano», dichiara il legale Fabio Anselmo. La famiglia si aspettava un verdetto in senso opposto: a stupire è soprattutto l’assoluzione del sei medici che erano condannati in primo grado per omicidio colposo. In buona sostanza: nessun colpevole.



Parla con il dolore alimentato dall’indignazione la sorella del ragazzo, Ilaria, da sempre in prima linea nella battaglia legale: «Mi devono uccidere per fermarmi. Mio fratello è morto e non si può girare e indovinare chi è stato, devono dircelo loro. Mi sono svegliata con l’idea che in realtà abbiamo vinto. L’assoluzione per insufficienza di prove non è il fallimento mio o del mio avvocato, ma il fallimento della Procura di Roma». In un’intervista a La Stampa definisce la sentenza un «fallimento dello Stato» e ribadisce che la famiglia non si arrende: «Non ce l’ho con i giudici di appello - spiega Ilaria Cucchi - ma adesso da cittadina comune mi aspetto il passo successivo e cioè ulteriori indagini, cosa che chiederò al procuratore capo Pignatone». «Mi sono svegliata con l’idea che in realtà abbiamo vinto. L’assoluzione per insufficienza di prove non è il fallimento mio o del mio avvocato, ma il fallimento della Procura di Roma». E spiega che i prossimi passi saranno Cassazione e Corte europea.
Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Novembre 2014, 11:26
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