Green Hill, condannati 3 imputati
per maltrattamenti e uccisione dei cani

Green Hill, condannati 3 imputati per maltrattamenti e uccisione dei cani
La prima sezione penale del tribunale di Brescia ha condannato tre dei quattro imputati nel processo Green Hill.





Condannati a un anno e sei mesi Ghislane Rondot, co-gestore di Green Hill 2001 della Marshall Bioresources e della Marshall Farms Group, e Renzo Graziosi, veterinario. Un anno al direttore Roberto Bravi.



ENPA «Una sentenza storica che segna una straordinaria vittoria per gli animali. Il 23 gennaio sarà la Giornata della Memoria dell'animalismo». Queste le parole con cui la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi, oggi presente in aula a Brescia per assistere al verdetto del processo Green Hill, commenta a caldo la condanna di tre dei quattro imputati a complessivi quattro anni e due mesi di reclusione. «I beagle, confiscati, resteranno felici nelle abitazioni degli adottanti e non conosceranno più le gabbie dei laboratori. Con la sentenza di oggi - aggiunge Rocchi - si chiude la triste stagione degli allevamenti dei beagle da laboratorio».



LAV «È la riscossa dei Beagle! La sentenza di condanna di Green Hill è un riconoscimento a tutte e tutti coloro che in tanti anni hanno partecipato a manifestazioni a Montichiari e in tante altre parti d'Italia e del mondo, hanno digiunato, firmato petizioni, realizzato inchieste giornalistiche, presentato denunce, scavalcato barriere fisiche e ideologiche che difendevano l'indifendibile sapendo che oltre il filo spinato di Green Hill, la vivisezione esiste ancora e uccide quasi 3000 animali al giorno, tutti i giorni, solo nel nostro Paese, e non dà alcuna risposta positiva alla nostra salute: per questo la nostra battaglia è continua». Così il presidente della Lav Gianluca Felicetti commenta la condanna di oggi.





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Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Gennaio 2015, 18:24