Uva morì in caserma, a processo 6 poliziotti
e un carabiniere. La sorella in lacrime -Foto

Uva morì in caserma, a processo 6 poliziotti e un carabiniere. La sorella in lacrime: "Ce l'abbiamo fatta"
ROMA - Giuseppe Uva mor dopo una notte in caserma nel 2008 e oggi, dopo sei anni, il gup di Varese Stefano Sala ha rinviato a giudizio sei poliziotti e un carabiniere, imputati per omicidio preterintenzionale e altri reati in relazione a quella morte



Uva mor il 14 giugno 2008. Il giudice ha respinto quindi la richiesta di non luogo a procedere avanzata dal procuratore di Varese facente funzioni Felice Isnardi.

LA SORELLA IN LACRIME: "CE L'ABBIAMO FATTA" «Dopo quattro anni ce l'abbiamo fatta: i giudici hanno stabilito che ci vuole un processo». Lo ha detto Lucia Uva, sorella di Giuseppe Uva, che è scoppiata in lacrime dopo la decisione del gup di Varese Stefano Sala di rinviare a giudizio sei poliziotti e un carabiniere imputati per la morte dell'uomo.







«Dedico questo processo al pm di Varese Agostino Abate che non ha mai voluto cercare la verità - ha proseguito - mio fratello non ha mai fatto atti di autolesionismo ma è stato picchiato in caserma».



PRIMA UDIENZA IL 20 OTTOBRE Il gup di Varese ha fissato quindi per il 20 ottobre la data della prima udienza del processo in corte d'Assise. Il carabiniere e i sei poliziotti sono stati quindi rinviati a giudizio per tutti i reati contestati nel capo di imputazione, compreso quello di omicidio preterintenzionale. Il giudice ha accolto così in toto le richieste delle parti civili, i familiari di Giuseppe Uva, secondo i quali l'uomo avrebbe subito violenze in caserma da parte degli agenti e del carabiniere, che lo avevano fermato ubriaco per strada a Varese.



Il procuratore di Varese facente funzione e i difensori degli imputati avevano chiesto invece il proscioglimento da tutte le accuse. «Prendiamo atto di questa decisione che non ci aspettavamo - ha spiegato uno dei difensori degli imputati l'avvocato Luca Marsico -, ora affronteremo il processo a testa alta».



"RISCHIO PRESCRIZIONE PER LE ACCUSE" «Uno scandalo che si arrivi oggi a un rinvio a giudizio, perché si rischia la prescrizione per gran parte delle accuse contestate a carabiniere e poliziotti»: lo ha spiegato l'avvocato Fabio Anselmo, legale della sorella di Giuseppe Uva, Lucia, parte civile nel procedimento, dopo il rinvio a giudizio di sei poliziotti e un carabiniere.



Un altro militare, che aveva scelto la strada del giudizio immediato, potrebbe essere processato in Corte d'Assise insieme agli altri imputati. Dopo la lettura del decreto del gup che ha disposto il rinvio a giudizio l'avvocato Anselmo, gli altri legali delle parti civili e i familiari di Uva hanno festeggiato aprendo una bottiglia di spumante in piazza Cacciatori delle Alpi a Varese, dove si trova il Palazzo di Giustizia.




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Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Luglio 2014, 09:52
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