Futura 42, Samantha dall'Iss: "Lo spazio è più bello di come lo avevo sognato fin da bambina"

Futura 42, Samantha dall'Iss: "Lo spazio è più bello di un sogno"

di Paolo Ricci Bitti
«Lo spazio è più bello di come lo avevo sognato fin da bambina. Vedere la prima alba dall'Iss mi ha tolto il fiato: il colore del sole è meraviglioso», ha detto Samantha Cristoforetti alla mamma nel primo collegamento dalla stazione spaziale.



Felice come la bambina che guardave le stelle, fresca come dopo una passeggiata sulle sue Dolomiti, Samantha Cristoforetti è entrata alle 6.01 nella Stazione spaziale internazionale e nella Storia.



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E' la prima italiana in orbita. Subito a suo agio nella microgravità della Iss, Samantha ha avuto l'onore di essere la prima del suo equipaggio ad entrare nella stazione accolta e abbracciata dal comandante russo Samokutyaev, anche se chi le ha fatto più festa è la collega, sempre russa, Yelena Serova.







Abbracci con l'americano Barry Wilmore, prima dell'ingresso nella stazione dei compagni di viaggio Shkaplerov e Virts. Una festa a 4000 km di altezza, a 28mila kmh. Sono servite quasi due ore per livellare la pressurizzazione della Soyuz a quella dell'Iss, ma poi il fatidico colpo di chiave inglese sul portellone da parte del comandante della stazione ha dato l'ok per l'apertura. Adesso la missione Futura 42 inizia davvero. Applausi e qualche lacrima a Bajkonur dove hanno assistito al lancio i genitori e il fratello di Samantha.







L'aggancio era invece avvenuto in anticipo: dopo 5 ore e 48 minuti di viaggio, alle 3.49 di oggi, la Soyuz si è unita alla stazione spaziale internazionale con una manovra perfetta. Subito dopo l'equipaggio con Samantha Cristoforetti ha iniziato le operazioni di depressurizzazione per permettere l'apertura dei portelloni che mettono in contatto la navicella all'Iss.

Durante il volo la prima astronauta italiana è apparsa sempre sorridente. Sorride Samantha Cristoforetti, sorride e sta volando a 28mila kmh verso le stelle e, non avendo le braccia abbastanza lunghe, deve armeggiare con un’assurda prolunga (tipo quelle che usiamo per prendere le grucce in alto nell’armadio) per pigiare i tasti della consolle della navicella spaziale Soyuz che te la raccomando, con tutte quelle lucine.E con quei guantoni gommati deve sfogliare le pagine sottili dei manuali di bordo, scritti in russo, per controllare che tutto fili dritto tra mille parametri e coordinate.



Eppure quel fenomeno di Samantha Cistoforetti non ha mai smesso di sorridere mentre volava in orbita.



Il primo applauso scroscia pochi secondi dopo il lancio, quando si è capito che la Soyuz è partita un’altra volta in maniera perfetta. Nell’auditorium strapieno dell’Agenzia spaziale italiana, a Tor Vergata, hanno tutti i brividi e trattengono il respiro fino a quando gli astronauti Luca Parmitano, Paolo Nespoli e Roberto Vittori, telecronisti con sorprendente e contagiosa verve, fanno segno che è andata: tutto ok.



Un lunghissimo applauso, poi un altro quando proprio nelle prime immagini in diretta dall’abitacolo si vede Samantha sorridere tranquilla come se stesse viaggiando su un Freccia Rossa. E invece, spiegano i suoi tre predecessori, nel ruolo di ingegnere deve assistere il comandante russo Shkapletov in ogni fase del volo.



Sulla testa dei tre astronauti, c’è anche l’americano Virts, appeso a una funicella, penzola il pupazzetto Olaf di Frozen: il più avveniristico degli strumenti di bordo. Quando inizierà a galleggiare si capirà subito che la Soyuz è in orbita. Capita dopo 8 minuti e 45 secondi: la Soyuz ha raggiunto quota 250 km e da qui tallonerà la stazione spaziale per 4 orbite fino all’attracco, 150 km più in alto. E nell’auditorium si scatena un altro applauso: emozionata ben oltre il protocollo (e meno male) la ministra del Miur Stefania Giannini, che aveva con orgoglio sottolineato il ruolo di Samantha Cristoforetti di apripista spaziale per le donne.



Soddisfatti il generale Pasquale Preziosa, capo di stato maggiore dell’aeronautica, Thomas Reiter, direttore dei programmi dei voli abitati ed operazioni dall’Agenzia spaziale europea e Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale europea. Il 2 dicembre a Bruxelles si terrà la ministeriale europea per decidere il futuro (insomma i finanziamenti) dei programmi spaziali europei e sulle spalle di Samantha Cristoforetti finisce anche il carico di continuare a dimostrare l’altissimo valore del settore aerospaziale italiano.



A Tor Vergata, mentre la prima astronauta italiana è entrata in orbita e nella Storia, si allenta la tensione: anche nelle ultime immagini prima del black out in attesa dell’attracco previsto alle 4 di lunedì, astrosamantha manovra manuali e prolunghe come se fosse la cosa più naturale per lei.
E lo è, perché, ben prima di diventare pilota militare e astronauta, fin da bambina, lassù sulle dolomiti del Brenta, lei lo sapeva già che il suo futuro sarebbe stato fra le stelle.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Novembre 2014, 14:26