Rosita, si lanciò dal tetto del liceo e si uccise
a 16 anni: "I genitori sono responsabili"

Rosita si uccise a 16 anni buttandosi dal tetto: "Colpa dei genitori"
Sono stati rinviati a giudizio e dovranno comparire innanzi alla Corte d'Assise di Forlì, il prossimo 12 ottobre, i genitori della studentessa 16enne del liceo classico, Rosita Raffoni che, il 17 giugno 2014, si suicidò lanciandosi dal tetto della sua scuola. È quanto riporta la stampa locale forlivese, secondo cui il padre dovrà rispondere di istigazione al suicidio e maltrattamenti che hanno provocato la morte della ragazzina, mentre la madre solo di maltrattamenti.

A decidere il rinvio a giudizio della coppia, il Giudice per le udienze preliminari di Forlì, che ha respinto la richiesta di rito abbreviato avanzata dalla difesa dei due. I genitori della giovane - che dovranno rispondere dell'accusa di aver portato al suicidio la figlia 16enne - erano stati iscritti nel registro degli indagati sulla base delle parole scritte dalla ragazza prima di morire e di un video registrato sul tetto del liceo dal quale si era lanciata.

La studentessa aveva descritto la sua quotidianità e il disagio familiare, compreso un ultimo litigio con i genitori, al termine del quale alla ragazza era stato comunicato il divieto di proseguire gli studi in Cina come avrebbe voluto. Le presunte violenze psicologiche subite dalla studentessa avevano fatto scattare l'ipotesi di maltrattamenti in famiglia, mentre due minacce di suicidarsi da parte della figlia, inascoltate, avevano configurato l'ipotesi di istigazione al suicidio. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Giugno 2016, 19:52
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