Feto umano ritrovato in lavanderia tra la biancheria dell'ospedale.
"Individuati i responsabili"

Feto umano ritrovato in lavanderia tra la biancheria dell'ospedale. "Individuati i responsabili"
Un feto, di circa tre mesi, è stato ritrovato tra la biancheria sporca recapitata in una lavanderia industriale di Olbia che si occupa della pulizia della biancheria per ospedali, ristoranti e alberghi. Secondo quanto si è appreso, durante la lavorazione della biancheria proveniente dall'ospedale di Nuoro, una dipendente ha rinvenuto un feto umano, dando subito l'allarme. Sul posto la Polizia del Commissariato di Olbia e il magistrato di turno.

IPOTESI ERRORE UMANO? «La Asl di Nuoro sta provvedendo in queste ore ad istituire e formalizzare una commissione interna, che faccia piena luce sul ritrovamento del feto di tre mesi tra la biancheria sporca proveniente dall'ospedale San Francesco, recapitata stamattina ad una lavanderia industriale di Olbia». Lo ha detto il commissario straordinario della Asl nuorese Mario Palermo. Si fa dunque sempre più probabile l'ipotesi di un errore umano, una negligenza commessa dal personale dell'ospedale nuorese. «È un fatto deprecabile e gravissimo - ha detto ancora Palermo - su cui l'azienda sanitaria farà piena luce in brevissimo tempo, senza alcun tipo di remore nei confronti delle persone coinvolte. Compito della commissione è di fare piena luce sul come, quando e perché è successo un tale fatto. Chi non ha seguito le procedure di legge previste in questi casi, avrà addebitate le responsabilità e dovrà pagare per quello che ha fatto».

"TROVATI I RESPONSABILI" Sarebbero già state individuate dalla polizia, dopo aver sentito medici, infermieri e personale delle pulizie, le persone responsabili di aver gettato un feto di tre mesi tra la biancheria sporca dell'ospedale San Francesco di Nuoro e ritrovato oggi da un dipendente della lavanderia industriale Cleo di Olbia, dove la stessa viene conferita per il lavaggio.
Secondo quanto trapela il fatto sarebbe accaduto per una omessa comunicazione tra il personale della sala operatoria dov'è avvenuto l'aborto spontaneo della madre e gli addetti alle pulizie della stessa sala. L'omessa comunicazione sarebbe dovuta ad una sopraggiunta urgenza che avrebbe costretto il personale di sala a dedicarsi ad un altro caso causando la 'dimenticanzà del feto che era avvolto nella biancheria chirurgica. Sono state aperte due inchieste una della magistratura e una interna della Asl di Nuoro.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 17 Novembre 2016, 22:03
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