Dal conservatorio al caro estinto: musicista
senza lavoro si "inventa" i concerti ai funerali

Dal conservatorio al caro estinto: musicista senza lavoro si "inventa" i concerti ai funerali
FERMO - ​Chi ha detto che se il lavoro non c' non lo si pu inventare? E anche restando fedeli al proprio percorso professionale. Prendiamo il caso della musicista Melissa Parenti, originaria di Marina di Altidona e diplomatasi tredici anni fa al Conservatorio Pergolesi di Fermo. Fra le

categorie in diffioltà cìè pure quella dei musicisti (vedi il recente caso della Form, l'Orchestra filarmonica marchigiana che ha visti ridursi di due terzi il suo impegno nella stagione lirica di Jesi. ci sono pure i musicisti. «Anche se per noi - precisa Melissa - non c'entra la crisi economica, si tratta di un fatto culturale, in pochi sono cultori della musica classica».



Talvolta tenere lezioni private o suonare in orchestre non basta per tirare avanti. E allora, ed è una proposta lanciata da una pianista fermana, «perché non suonare nelle chiese durante i funerali?». Quelli, purtroppo, non mancano mai.

Il suo slogan è: «Per il rito funebre, non solo fiori, regalate la musica». Ebbene, funziona. «Ma siamo solo agli albori della questione, sperando che tutto ciò possa prendere piede e diventare un vero e proprio lavoro» fa sapere Parenti. Accanto a lei, la mente pensante della cosa, una decina di colleghi, tra pianisti, violinisti, organisti e cantanti. «Negli ultimi tre-quattro anni abbiamo già allietato con i nostri strumenti alcune funzioni funebri, ma ad invitarci è stata gente che ci conosceva personalmente». Ora l'idea di ampliare il giro.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Ottobre 2014, 13:05