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Stefano, il professore padre di tre figli licenziato
perché fece pipì in un cespuglio (11 anni fa)
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Anni e anni di precariato, fino a diventare finalmente insegnante di ruolo. Stefano Rho, 43 anni, professore in una scuola di Bergamo, ha visto però svanire tutti i suoi sforzi a causa di una sentenza della Corte dei Conti.
L'uomo, infatti, è stato licenziato per un fatto avvenuto 11 anni fa nei pressi di Averara, un paesino sperduto del Bergamasco. Si trovava lontano da casa in piena notte e decise di fare pipì in un cespuglio, ma fu 'pizzicato' dalle autorità e fu costretto a pagare una multa di 200 euro per atti contro la pubblica decenza. Sanzione economica, questa, pagata immediatamente e senza presentare alcun ricorso.
Nel 2013 Stefano, diventato di ruolo, firma un'autocertificazione in cui assicura "di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l'applicazione di misure di sicurezza e di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi scritti del Casellario giudiziario ai sensi della vigente normativa". Un dirigente scolastico viene però a scoprire l'esistenza di un decreto penale passato in giudicato a carico dell'uomo, e chiede chiarimenti.
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