Eni, sequestri al centro oli: 5 arresti. Ministra Guidi a compagno indagato: "Emendamento ok"

Eni, sequestri al centro oli: 5 arresti. La ministra Guidi a compagno indagato: "L'emendamento? Ce la faremo"
ROMA - La ministra Federica Guidi si è dimessa dopo l'intercettazione in cui diceva al compagno: "Domani passa quell'emendamento" 

LA VICENDA Due decreti di sequestro sono stati eseguiti dai carabinieri stamani nel centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni, con possibili conseguenze sulla produzione di petrolio in Val d'Agri, dove si trovano giacimenti di idrocarburi di interesse nazionale. Interpellata, Eni non commenta e spiega che i legali del gruppo stanno analizzando la situazione: quando il quadro sarà completo verranno forniti commenti. Il gruppo sottolinea di stare collaborando con la magistratura.

Cinque funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano (Potenza) dell'Eni - dove viene trattato il petrolio estratto in Val d'Agri - sono stati posti agli arresti domiciliari dai Carabinieri per la tutela dell'ambiente perchè ritenuti responsabili, a vario titolo, di «attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti».

Tra di loro c'è Gianluca Gemelli, compagno della ministra Guidi indagato per traffico di influenze illecite perché «sfruttando la relazione di convivenza che aveva col Ministro allo Sviluppo Economico - si legge nel capo d’imputazione contenuto nell’ordinanza di misure cautelari - indebitamente si faceva promettere e otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total» le qualifiche necessarie per entrare nella «bidder list delle società di ingegneria» della multinazionale francese, e «partecipare alle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa». Il 5 novembre del 2014, dopo la bocciatura di un emendamento inserito nel decreto Sblocca Italia, Gemelli chiama la compagna e lei lo rassicura: «Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se è d’accordo anche Mariaele (il ministro Boschi, specificano gli investigatori) quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte».

Un altro sequestro ha riguardato gli impianti di Tecnoparco, a Pisticci (Matera), sempre nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Potenza su traffico e smaltimento illecito di rifiuti che ha portato agli arresti domiciliari cinque funzionari e dipendenti dell'Eni e al divieto di dimora per un dirigente della Regione Basilicata. Eni, si legge sul sito del gruppo, «è presente in Basilicata in Val d'Agri e nelle aree di Pisticci e Ferrandina con attività di upstream petrolifero (ricerca e produzione di idrocarburi)». In particolare, «la produzione complessiva di idrocarburi in Basilicata deriva prevalentemente dal Centro Olio Val d'Agri (COVA) e, in misura minore, dal Centro Olio di Pisticci e dalle 2 centrali a gas (Ferrandina e Pisticci). L'aumento produttivo registrato negli ultimi anni è da attribuirsi alle attività in Val d'Agri, in quanto il Centro Olio di Pisticci, già in funzione da quasi cinquant'anni, riflette la riduzione della produzione del campo». I numeri nella regione parlano di una produzione di 82.630 barili di petrolio al giorno e 3,98 milioni di standard metri cubi di gas al giorno

 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Marzo 2016, 21:09
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