False foto hot, Emilio Fede condannato a 2 anni e 3 mesi per il ricatto a Mediaset

Emilio Fede condannato a 2 anni e 3 mesi per il ricatto a Mediaset
L'ex direttore del Tg4 Emilio Fede è stato condannato a 2 anni e 3 mesi di reclusione per la vicenda con al centro alcuni falsi fotomontaggi 'hot' che, secondo l' accusa, avrebbe fatto confezionare per ricattare i vertici di Mediaset, quando venne licenziato nel 2012 e, in sostanza, per ottenere un accordo di uscita più vantaggioso. Il pm aveva chiesto 4 anni e 9 mesi. È la seconda condanna in pochi giorni a carico del giornalista, al quale il 12 giugno sono stati inflitti 3 anni e mezzo per concorso in bancarotta.

Il giudice Alberto Carboni della sesta sezione penale ha confermato un'imputazione di tentata estorsione, ha riqualificato in tentata estorsione un'ipotesi di estorsione e ha riqualificato un'accusa di violenza privata in minacce. Secondo le indagini coordinate dal pm Silvia Perrucci, il giornalista nel 2012 avrebbe dato mandato a Gaetano Ferri, suo ex personal trainer e già condannato in appello per questa vicenda, e ad altre due persone di assemblare finti fotomontaggi compromettenti che ritraevano il direttore dell'informazione di Mediaset, Mauro Crippa, così come il presidente dell'azienda Fedele Confalonieri. E attraverso una serie di «pressioni e minacce», in pratica, come affermato dal pm in requisitoria, avrebbe costretto «Crippa, Confalonieri ma anche lo stesso Silvio Berlusconi» a fargli avere «un accordo più vantaggioso con una buonuscita di 820 mila euro e un contratto di collaborazione di 3 anni».

Il capo di imputazione relativo all'accordo, che era contestato come estorsione, è stato però riqualificato dal giudice come un tentativo di estorsione, reato contestato e confermato per il presunto confezionamento delle fotografie che era avvenuto in precedenza. Il giudice ha disposto una provvisionale di risarcimento di 20mila euro a carico di Fede e a favore di Crippa, difeso dal legale Edda Gandossi, e di 2 mila euro a favore di Ferri («sentenza giusta, ma pena bassa», ha commentato), parte civile in questo processo per una vicenda di violenza privata riqualificata in minacce. Nel processo erano parti offese Rti-Mediaset e Confalonieri con il legale Lucio Lucia.

Stando alla difesa di Fede, rappresentata da Alessandra Guarini e Maurizio Paniz, l'allora direttore «non si aspettava certamente di essere licenziato in tronco quel 28 marzo del 2012 con una vera e propria imboscata e ha usato espressioni ingiuriose e di rabbia nei confronti di Crippa, ma nella sua condotta non c'è stato nulla di violento o minaccioso volto ad impedire il suo licenziamento e ad ottenere un accordo più favorevole».
Tre giorni fa Fede è stato condannato per il caso del prestito di Silvio Berlusconi a Mora per salvare la sua Lm Management: il giornalista avrebbe trattenuto per sé circa 1,1 milioni di euro.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 15 Giugno 2017, 15:17
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