Unabomber, Zornitta: "La mia vita è canbiata,
quel poliziotto mi trasformò in un mostro"

Unabomber, Zornitta: "La mia vita è canbiata, quel poliziotto mi trasformò in un mostro"
VENEZIA - «Ero diventato il mostro e la mia famiglia viveva con il mostro. Un'esperienza che mi ha toccato mentalmente, socialmente, economicamente: ho perso anche il lavoro da dirigente. Oggi faccio praticamente l'impiegato e guadagno molto meno». Sono queste le parole di Elvo Zornitta, accusato per anni di essere Unabomber, oggi quel periodo è solo un ricordo ma gli ha cambiato la vita.





L'uomo, per anni accusato di essere il bombarolo del Nord est, intervistato dal Corriere della Sera dopo che la Cassazione mercoledì ha condannato l'agente che lo incastrò con un prova rivelatasi manipolata. Zornitta spiega: «il mio avvocato, Maurizio Paniz, che ringrazio, farà causa allo Stato per responsabilità organica del funzionario. Ma la vedo molto complicata».



Secondo Zornitta puntarono su di lui «forse perchè avevano bisogno di un colpevole: c'era troppa pressione mediatica, un pool di quaranta persone che indagavano e gli attentati sempre più frequenti. Dovevano dare una risposta rapida». Al posto degli inquirenti, dice oggi, «avrei forse deciso anch'io una perquisizione» e «avrei anche messo una pattuglia a seguirmi» ma «poi mi sarei fermato perchè avrei capito che Zornitta non poteva costruire quelle trappole da meccanico imbranato».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Novembre 2014, 15:41
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