No alla chemio, Eleonora muore a 18 anni. Medico: "Poteva guarire"

No alla chemio, Eleonora muore a 18 anni. Medico: "Poteva guarire"
Rabbia dietro la morte di Eleonora Bottaro, padovana di 18 anni deceduta a causa di una leucemia dopo che i genitori, con il suo assenso, avevano scelto nei mesi scorsi di rifiutare la chemioterapia proposta dei medici, affidandosi a cure alternative, a base di cortisone. Per questo la coppia aveva perso la patria potestà, su decisione del Tribunale.

La ragazza, residente a Bagnoli (Padova), studentessa dell'istituto agrario, era stata colpita dalla malattia all'inizio di quest'anno. I medici avevano consigliato cicli di chemioterapia, ma i genitori si erano rifiutati ed avevano firmato le dimissioni dall'ospedale della figlia, all'epoca minorenne. L'Usl aveva segnalato il caso al Tribunale dei minori, che aveva decretato la decadenza della patria potestà genitoriale, affidando la giovane alla tutela di un medico.

Tuttavia la famiglia si era opposta anche alla decisione dei giudici, e - con il supporto di un avvocato - aveva proseguito sulla strada alternativa delle cure: una terapia a base di cortisone e, nelle ultime settimane, di dosi di vitamina C. Trattamenti che non hanno evitato l'esito infausto della leucemia.
 
Secondo la ricostruzione del quotidiano, la coppia aveva vissuto un altro grave lutto tre anni fa: la perdita del figlio primogenito, stroncato da un malore all'età di 22 anni mentre era in vacanza.
 


"Magistratura, Ministero della Sanità, Rapporti con Unione Europea e Ordine dei giornalisti faranno o almeno diranno qualcosa sulla morte per leucemia della ragazza? O dobbiamo aspettare altre morti?". Lo scrive su Facebook il deputato Pd, Michele Anzaldi, che auspica che venga fatta immediatamente chiarezza sulla morte di una studentessa padovana per leucemia.

"Il dott. Roberto Burioni, noto professore del San Raffaele di Milano, specialista in Immunologia - prosegue Anzaldi - fa notare nella sua pagina facebook come la ragazza sia morta di leucemia, ma non a causa dell'inefficacia delle cure, ma poiché curata, per unica ed esclusiva volontà del padre, Lino Bottaro, con medicine alternative, nonostante la volontà dei medici dell' ospedale in cui era ricoverata la ragazza di curarla con le efficaci terapie con cui l'80-90 per cento dei malati di leucemia guariscono". "Chiediamo alla magistratura, già interpellata dai sanitari dell'ospedale in cui era ricoverata inizialmente la ragazza, di valutare il caso e chiarire eventuali responsabilità civili dei genitori nei confronti della minorenne morta a causa di mancate cure", conclude Michele Anzaldi.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Settembre 2016, 21:40
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