Ebola, il medico è guarito: dimesso oggi.
"Tornerò in Africa" -Foto/Video

Ebola, il medico di Emergency è guarito: "Tornerò in Africa"
ROMA - Un forte applauso lo accoglie nella sala dell'Istituto Spallanzani, la sua 'casà per 39 giorni da quando, lo scorso 25 novembre, è stato evacuato d'urgenza dalla Sierra Leone: Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency contagiato dal virus Ebola in Africa, è guarito. Da oggi è 'virus freè ed è stato dimesso dal reparto di alto isolamento della struttura. Entra nell'affollata conferenza stampa, che sancisce l'annuncio ufficiale della sua guarigione, visibilmente provato, molto dimagrito, ma ha un'aria serena e annuncia: «Tornerò in Africa».













Il medico ha partecipato alla conferenza stampa organizzata all'ospedale con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il medico è entrato accolto da un applauso. Presenti anche la presidente di Emergency, Cecilia Strada, oltre al direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito.



"PER ME FATTO QUALCOSA DI GRANDE" «Sono stato curato non soltanto dal punto di vista professionale, ma con i colleghi dello Spallanzani si è creato un rapporto amichevole, di affetto. E li ringrazio uno per uno abbracciandoli perché quello che è stato fatto per me credo sia davvero grande». Sono le prime parole pubbliche, pronunciate oggi in conferenza stampa a Roma, di Fabrizio Pulvirenti, medico di Emergency guarito da Ebola dopo oltre un mese di ricovero all'Istituto Spallanzani.



«Dopo i primi giorni nei quali cercavo di guardare ogni sintomo con occhio scientifico, per mantenere la mente impegnata - ha raccontato - la luce della coscienza si è spenta, con un buco di circa due settimane delle quali non ricordo assolutamente nulla: i buoni propositi di mantenere la razionalità sono andati a farsi benedire e il medico è stato scalzato dal paziente, com'è giusto che sia. In questo momento io sono il paziente».



RICOVERATO DA UN MESE E MEZZO Il medico di Emergency era stato ricoverato all'Istituto Spallanzani lo scorso 25 novembre, dopo essere stato trasportato in urgenza dall'Aereonautica Militare italiana dalla Sierra Leone - dove operava presso un centro di Emergency e dove era stato colpito dal virus - presso l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani, centro di riferimento per Ebola. Dopo alcuni giorni dal ricovero le condizioni del paziente si erano improvvisamente aggravate, richiedendo il trasferimento nell'Unità di Rianimazione ad alto isolamento.



Successivamente il quadro clinico ha iniziato a mostrare significativi miglioramenti, fino ad arrivare ad una condizione definita dai medici come buona. Il medico italiano è stato sottoposto ad una serie di trattamenti sperimentali per il virus Ebola, dal momento che non esiste ancora una terapia standard contro tale patologia. I farmaci sperimentali, incluso il plasma derivato da sangue di pazienti guariti da Ebola, sono stati ottenuti grazie ad una collaborazione internazionale che ha visto anche l'impegno di una speciale unità dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.



Presso lo Spallanzani, un team di una trentina tra medici e infermieri si è preso cura ininterrottamente del paziente zero italiano per il virus Ebola. Prima di Natale, al medico, il medico di Emergency ha ricevuto una telefonata da parte del presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha sottolineato come il Paese debba valorizzare simili personalità. Auguri di buone feste sono giunti al paziente anche da parte del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che gli ha telefonato lo scorso 26 dicembre.



Sempre il 26 dicembre, il medico ha deciso per la prima volta di raccontare la propria esperienza con una lettera inviata alla sua Ong e che è stata resa pubblica.
Nella lettera, il paziente ringrazia i sanitari, ricorda i colleghi impegnati in Africa nella lotta contro il virus ed afferma di non sentirsi un «eroe» ma neanche un «untore», bensì un soldato caduto in battaglia contro questo terribile virus

Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Gennaio 2015, 14:01