Don Angelo choc: "Non voglio avere migranti,
piuttosto brucio la canonica"

Don Angelo choc: "Non voglio migranti, piuttosto brucio la canonica"
SAVONESE - Nella canonica del paese non ospito nessuno, al massimo i miei genitori, di sicuro non i profughi». Parola di don Angelo Chizzolini, parroco di Onzo, un paese con poche anime sulle alture di Albenga. «Evangelicamente bisognerebbe accogliere, lo so, ma i problemi concreti nei paesi sono altri, noi non abbiamo spazio, qui ho la canonica e poi un altro appartamento già dato a una famiglia bisognosa. Cosa dovrei fare, ospitarli in cassa mia?». Alcuni in paese sostengono di avergli sentito dire che brucerebbe la canonica prima di prendere i profughi.



Quella frase il 'don' dice di non averla pronunciata ma Giuliano Arnaldi, consigliere comunale la conferma: «Parole sue che mi ha ribadito quando l'ho chiamato per organizzare l'accoglienza in paese. Ma a quanto so lo aveva già detto sul sagrato della chiesa. 'Brucio la canonica piuttosto che darla ai migrantì. Sono parole sconcertanti».



Don Chizzolini, che a Onzo guida circa 200 anime, si difende. «Io non ho detto che la non voglio i profughi. Ho detto che non ho posto. So che per esperienza i profughi spaccano tutto nelle case. Sto parlando in generale. Me lo hanno raccontato e quindi evitiamo di ospitarli e qui a casa mia non ho posto. Ci sono persone che conosco che hanno ospitato migranti e si sono ritrovati la casa un porcile».



Una posizione che va contro l'appello del Papa ad aprire le parrocchie ai profughi. La diocesi a metà luglio aveva accolto 16 migranti a Santa Maria Belfiore a Peagna. Un altro caso per la diocesi di Albenga-Imperia dove il papa ha mandato come vescovo coadiutore monsignor Guglielmo Borghetti con il compito di affiancare il vescovo titolare Mario Oliveri dopo che dal seminario uscivano 'preti debolì che successivamente hanno dato scandalo: preti accusati di pedofilia, che sono fuggiti con le casse della parrocchia, che importunavano donne, preti tatuati o barman in locali notturni, preti che si mostravano nudi su fb.



La decisione di inviare un 'tutor' per Oliveri era stata comunicata dal Vaticano il 10 gennaio, dopo segnalazioni su una gestione pastorale della diocesi che appariva «disinvolta». Le segnalazioni avrebbero trovato conferma nell'indagine compiuta dal nunzio Adriano Bernardini, da qui la scelta di inviare un vescovo coadiutore.



"CASO MONTATO AD ARTE, NON MANIPOLARLO" «Dopo il tam tam degli articoli usciti su molti giornali e social network, articoli imprecisi e di basso taglio professionale, il mio caso è stato montato ad arte per creare pubblicità alle spalle del sottoscritto». Lo afferma don Angelo Chizzolini, parroco di Onzo, piccolo paese sulle alture di Albenga (Savona) smentendo di «aver mai detto a nessuno: 'do fuoco alla canonica piuttosto di darla ai migranti' bensì se la casa è mia ne faccio quel che voglio, ma poichè la canonica non è di mia proprietà, ma della parrocchia in quanto responsabile ne dispongo, come cittadino italiano, cristiano e prete, per aiutare un italiano bisognoso». «Faccio appello al buon senso e all'intelligenza già dimostratimi da molti di non fraintendere le mie parole o di manipolarle e a coloro che vogliono i migranti di aprir loro le porte delle proprie abitazioni», afferma don Angelo Chizzolini. «Con ciò in via ufficiale ribadisco quanto segue: come cittadino italiano se avessi una casa di proprietà non la darei a degli extracomunitari, ma semmai a degli italiani bisognosi, in secondo luogo come prete sono d'accordo con l'accoglienza se, e ripeto solo se, ci sono le condizioni per accogliere - prosegue il sacerdote -. Dal canto suo la parrocchia e nel particolare la canonica di Onzo è già in uso di una persona bisognosa, al suo interno vi è anche la cappella invernale, i locali del catechismo e delle prove di canto, sotto c'è una stanza data in uso alla pro loco per qualche manifestazione e a disposizione della comunità e un garage dato alla protezione civile, il tutto in via gratuita per il bene del paese». I fedeli, rileva il sacerdote, «oltre a non essere pronti a far fronte ad un eventuale arrivo di migranti, non vedono di buon occhio tale situazione», conclude don Angelo Chizzolini.



CALDEROLI, "BENE LA SINCERITÀ DEL PARROCO DI ONZO" Parole di buon senso, monsignori della Cei che spesso sproloquiano dovrebbero tenerne conto Roma, 12 set. (AdnKronos) - «Finalmente qualcuno ha scelto di dire la verità.
Apprezzo le parole sincere del parroco di Onzo che ha detto di non voler ospitare gli immigrati a casa propria semplicemente perché non ci sono le condizioni per ospitarli nella sua piccola comunità». Lo afferma Roberto Calderoli, della Lega, vicepresidente del Senato. «Parole di buon senso -aggiunge- di un prete di campagna di cui i monsignori della Cei che spesso sproloquiano nelle interviste dovrebbero seriamente tenere conto».

Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Settembre 2015, 13:11
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