Uccide moglie e figlio, poi si spara in testa.
Su Fb scriveva: "I figli restano per sempre"

Uccide moglie e figlioletto: 7-8 colpi di pistola, un'esecuzione. Su Facebook scriveva: "I figli sono l'unica cosa che conta"
ANCONA - Colpi di arma da fuoco e strage familiare nella zona di via Urbino, verso mezzogiorno a Numana (Ancona). Secondo le prime notizie un uomo (D.A.) avrebbe ucciso la moglie rumena (P.C) e il figlio piccolo, per poi rivolgere l’arma contro se stesso.



Per soccorrere l’uomo, ferito gravemente, si è alzata in volo l’eliambulanza da Torrette mentre l’elicottero dei carabinieri sta sorvolando la zona. Sul posto oltre ai soccorsi sanitari anche le forze dell’ordine che hanno subito iniziato le indagini. Sia l'uomo, sia la moglie che il figlio piccolo sono morti.







L'uomo, Daniele Antognoni, aveva 38 anni, la moglie, Paula Corduneanu, 28. La coppia e il bimbo abitavano in una palazzina in via Urbino, dove questa mattina, al culmine di una lite legata alla separazione in atto fra i due, l'uomo ha esploso diversi colpi di pistola uccidendo la donna e il figlioletto. Poi ha puntato l'arma contro di sè e ha fatto fuoco. Sul posto anche i sanitari del 118, ma per i tre non c'era più nulla da fare.







APPASSIONATO DI ARMI Antognoni, da quel che salta agli occhi con evidenza dal suo profilo Facebook, era un appassionato di armi, e aveva conseguito un certificato di idoneità al maneggio delle armi da parte dell'Unione Italiana Tiro a segno. Inquietanti alcuni post. Su uno c'è scritto: «Non per vantarmi ma anche oggi non ho ucciso nessuno». Come il commento alla foto di una pistola scattata in un'armeria: «pistola, non so quando ma sei mia».



UN'ESECUZIONE Più colpi sparati, forse 7-8 in tutto, che hanno centrato più volte la moglie Paula e il figlio di cinque anni Christian, trovati a terra vicino all'ingresso di casa. È stata una vera e propria esecuzione quella messa in atto, sicuramente in un raptus di follia, da Daniele Antonioni, che ha riservato per sè l'ultimo colpo, uno solo, alla testa. Antognoni probabilmente ha convinto la moglie, da cui si stava separando, ad aprigli la porta, ha fatto fuoco e poi ha rivolto l'arma contro se stesso, cadendo all'indietro con il viso accanto alla donna. L'autopsia, disposta dal pm di Ancona Marco Pucilli, chiarirà meglio la dinamica. Sarà eseguita dal medico legale Mauro Pesaresi.



LEI AVEVA CHIAMATO I CARABINIERI Paula Corduneanu, la donna uccisa questa mattina dal marito da cui si stava separando, aveva chiamato poco prima il 112 dicendo che l'ex la stava raggiungendo a casa e che lei aveva paura. Daniele Antognoni, che in questo periodo era ospite di alcuni parenti, l'aveva chiamata al telefono poco dopo le 11 per dirle che voleva parlare con lei e che stava andando nella casa di via Urbino in cui la coppia aveva abitato insieme.



Non si sa ancora che cosa abbia fatto scattare nella donna un campanello d'allarme, e se Antognoni l'abbia minacciata. Sta di fatto che Paula ha chiamato il 112 e i carabinieri di Osimo sono subito andati a Marcelli. Erano le 11:30 e la tragedia si era già consumata.



LE ULTIME PAROLE SUL PICCOLO CHRISTIAN «Il bambino è l'unica cosa che mi è rimasta. I figli sono l'unica cosa che conta, il resto è solo qualcosa che non sai se rimarrà o no. Loro invece rimarranno per sempre». Lo scriveva solo il 24 novembre scorso in un post su Facebook Daniele Antognoni, l'uomo di 38 anni che questa mattina ha ucciso a Marcelli di Numana la moglie 28enne Paula Corduneanu e il figlioletto Christian, di 5 anni, per poi puntare l'arma contro di sè. L'uomo ha sparato con una Beretta cal. 9x21, regolarmente detenuta come altre armi che usava per il tiro a segno. Il corpo della donna è stato trovato accanto all'ingresso, quello del bimbo poco dietro di lei e vicino il cadavere di Antognoni. I tre corpi in pratica si toccavano.



Paula aveva avvisato i carabinieri dell'arrivo del marito, dicendo di aver paura e i militari le avevano consigliato di non aprire. Non si capisce che cosa abbia spinto la giovane a farlo entrare, forse si sentiva sicura perchè sapeva che l'ex non avrebbe mai fatto del male al piccolo. I due erano ai ferri corti da settembre, quando probabilmente avevano deciso di separarsi e lui era andato ad abitare da alcuni parenti. Ma non erano emersi conflitti tali da far pensare a un'imminente tragedia.



Sempre su Facebook, 1 gennaio scorso, Antognoni scriveva: «Io il regalo più bello ce l'ho da otto anni e mezzo, anche perchè mi ha regalato mio figlio, la cosa più importante della mia vita, con rispetto per gli altri». Dai contatti più recenti con gli amici trapelava però una certa amarezza per la fine del rapporto.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Dicembre 2014, 11:32