Condannata per molestie, ma la donna era morta 3 anni prima che potesse commettere il fatto
di Serena Giannico
La Procura di Vasto avvia indagini. Vengono acquisiti i tabulati. Finiscono sott'accusa due donne di Napoli. «Per avere – recita il capo d'imputazione – recato e molestia e disturbo a... , col mezzo del telefono, per petulanza e comunque per altro biasimevole motivo, importunandola con chiamate ed sms». Il 16 aprile 2016, come chiesto dal pubblico ministero, a ognuna delle due, con decreto penale di condanna, viene inflitta un'ammenda di 150 euro. Condannate per le chiamate fastidiose e i disagi provocati.
E' solo a questo punto, probabilmente dopo la notifica della sentenza, che la magistratura si accorge che ha inquisito e condannato una defunta. E torna sui propri passi, archiviando la posizione di una delle imputate: perché M. P. si è spenta il 19 giugno 2012. E' cioè morta ed è stata seppellita 3 anni prima che le molestie avessero luogo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Ottobre 2016, 16:13
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