Colf, baby sitter e badanti: videosorvegliarle è legale?

Colf, baby sitter e badanti: videosorvegliarle è legale?
È possibile osservare colf, badanti e baby-sitter, ovvero le figure professionali alle quali molte persone affidano la cura dei propri cari (anziani o bambini) e della propria abitazione, utilizzando un impianto di videosorveglianza?

Una nota emessa recentemente dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro (8 febbraio 2017 prot. n. 1004) aiuta a fare chiarezza su questo punto.

Innanzitutto l'Inail specifica che per 'lavoro domestico' si intende "l’attività lavorativa prestata esclusivamente per le necessità della vita familiare del datore di lavoro (art. 1, legge 339/1958), che ha per oggetto la prestazione di servizi di carattere domestico diretti al funzionamento della vita familiare".

Tale attività viene svolta nella casa abitata esclusivamente dal datore di lavoro e dalla sua famiglia (non in un'impresa organizzata e strutturata) e pertanto - come ha affermato la Cassazione nella sentenza n. 565 del 1987 - "per la sua particolare natura si differenzia da ogni altro tipo di lavoro".

Il lavoro domestico non è soggetto alla tutela dello Statuto dei lavoratori (come nella parte relativa all'estinzione del contratto, che può avvenire 'ad nutum', ovvero senza che il dipendente possa opporsi) e si sottrae all'applicabilità dei limiti e dei divieti di cui all’art. 4 della legge n. 300/1970, che riguarda l'installazione di telecamere sul luogo di lavoro.

Chi intende installare un sistema di videosorveglianza all'interno della propria abitazione può farlo dunque senza richiedere il via libera alla sede competente dell’Ispettorato territoriale. Tuttavia il datore è tenuto comunque a rispettare la disciplina sul trattamento dei dati personali, "essendo confermata la tutela del diritto del lavoratore alla riservatezza".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Febbraio 2017, 15:21
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