Il business dei Casalesi: dal pizzo alle armi, agli affari in Toscana col genero di Cavalli -Foto

Il business dei Casalesi: dal pizzo alle armi, agli affari in Toscana col genero di Cavalli

di Mary Liguori
Da un lato il pizzo e le armi per conto di Carmine Schiavone, dall'altro gli investimenti in Toscana per riciclare il denaro dei Casalesi. Con l'arresto di uno degli irriducibili (secondo la Dda) del gruppo di Casal di Principe, ovvero Giordano Arbolino, spunta fuori una storia che vedrebbe i capitali della camorra conquistare Firenze e, in particolare, entrare in società con la Onda srl, di Joseph Danilo Iacoviello, napoletano da tempo trapiantato in Toscana ma soprattutto marito della figlia dello stilista Roberto Cavalli (padre e figlia ovviamente sono estranei alla vicenda).

Iacoviello, che in passato ha gestito anche alcuni locali del gruppo Cavalli, ha ricevuto quest'oggi l'avviso di chiusura indagini, e dunque rischia il processo, con l'accusa di avere ceduto ad Arbolino, fedelissimo di Carmine Schiavone, il 16 per cento delle quote della Onda Srl e, di fatto, il controllo del ristorante “Il Cabreo” di Firenze. 





La restante parte delle quote sarebbe stata fittiziamente intestata ad Alessandro Gigante, napoletano del Vomero, con la complicità di suo genero, Antonio Esposito, del rione Traiano.  Anche per Gigante ed Esposito è arrivato oggi l'avviso di conclusione indagini. L'inchiesta, coordinata dal pool Antimafia del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, è stata curata dai carabinieri del Norm della compagnia di Casal di Principe, diretti dal capitano Simone Calabrò.  Dietro la cessione delle quote societarie ci sarebbe una vicenda di debiti. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Ottobre 2016, 20:17
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