L’analisi ha riguardato le abitudini alimentari e lo stato di salute di 60.310 adulti, tra vegetariani, vegani e consumatori di carne del Regno Unito negli ultimi 30 anni, valutando il rischio di malattie.
In particolare, dallo studio emerge che non ci sono significative differenze di mortalità tra i diversi gruppidi dieta esaminati: i vegani e vegetariani inglesi non hanno una vita più lunga rispetto a chi mangia poca carne.
Per quanto riguarda le cause di morte, quelle per cancro pancreatico e per malattie respiratorie nelle persone che consumavano carne con moderazione sono risultate del 30-45% inferiori rispetto a quanto rilevato fra chi ne consumava 5 volte alla settimana.
Mentre la mortalità per tutti i tumori è risultata inferiore del 10% circa in chi non consuma alimenti di origine animale rispetto agli altri gruppi.
Analizzando separatamente vegetariani e vegani, invece, non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa nella mortalità per le prime 6 maggiori cause di morte tra vegani e consumatori abituali di carne. I dati sono risultati sovrapponibili sia dopo gli aggiustamenti statistici su peso (Bmi), genere, abitudine al fumo, sia confrontando la mortalità prima dei 75 anni e a 90 anni. Va precisato, però, che gli studi si riferiscono alle popolazioni britanniche e statunitensi, dove le abitudini alimentari sono diverse da quelle degli italiani: il consumo di carne in questi Paesi è mediamente superiore al nostro.
Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Gennaio 2016, 13:20
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