Il medico italiano chiamato da Genova a Oslo
per operare (e salvare la vita) a un bambino
Il chirurgo, esperto nei casi di malformazione aneurismatica di una vena al centro del cervello, la vena di Galeno, che danneggia le arterie cerebrali, è stato chiamato ad Oslo per salvare un bimbo che soffriva di questa malformazione rarissima, che colpisce un bambino su 30mila.
Non è la prima volta che Gandolfo, che lavora al Gaslini di Genova, salva un bimbo vittima di questo problema (lo aveva fatto già in un’altra occasione): un esempio di eccellenza italiana. “La malformazione - ha raccontato a Repubblica - danneggia le arterie, che anziché irrorare uniformemente tutti i tessuti, si aggrovigliano formando un gomitolo. In questo modo le arterie ingolfano e rischiano di far scoppiare la vena di Galeno, causando un’emorragia e mandando in tilt la circolazione, e creando uno scompenso nel cuore”.
L’intervento ha l’80 per cento di possibilità di fallire, ma lui ce l’ha fatta, entrambe le volte. “Non ero nel mio ambiente, non avevo i mie strumenti, tutti guardavano le mie mani - ha detto - mi sono specializzato in questo perché non lo faceva nessuno, fino a poco tempo fa i bimbi venivano ‘accompagnati’ alla morte. Nel 2002 un primario mi ha incoraggiato a perfezionarmi a Parigi, dove ho imparato molto. Per operare i bambini occorre studiare bene, prepararsi, poi serve soltanto tanto coraggio”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Febbraio 2016, 13:34
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