Caos Alitalia: "O si vende o si liquida". Via al commissariamento

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di Valeria Arnaldi
No al piano di salvataggio Alitalia. Il 67% dei lavoratori, chiamati a esprimersi con referendum, ha bocciato il preaccordo. Sono stati ben 6816 i “no” contro 3206 “sì”. Un risultato pesante che ha sorpreso Governo e Sindacati. E soprattutto un esito che ora apre la via al Commissariamento. «Data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione», il Cda di Alitalia ha «deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un’assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse». L’assemblea però potrebbe tenersi in seconda convocazione il 2 maggio. Il futuro sembra scritto. «La cosa più plausibile - dice il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda - è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia, oppure con la liquidazione». E ancora: «Se ci saranno aziende interessate a rilevarla questo è tutto da vedere». «La nazionalizzazione è esclusa», afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. L’approvazione del verbale, specifica il Cda in una nota, «avrebbe sbloccato un aumento di capitale da 2 miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della Compagnia».

Il ministro Calenda ha aperto alla possibilità di contributi: «l’Unione europea può dare per un periodo di tempo limitato» il via libera a un aiuto pubblico per sei mesi, a condizioni da definire «sotto forma di prestito».
Si tratterebbe quindi solo di un «ponte finanziario transitorio». Il prossimo Cda dovrebbe deliberare la richiesta di amministrazione straordinaria speciale e contestualmente dovrebbe avvenire l’uscita dei soci. Il Consiglio ha assicurato che «il programma e l’operatività dei voli Alitalia non subiranno al momento modifiche». L’incontro che si sarebbe dovuto tenere oggi al Ministero dello Sviluppo Economico è slittato, rinviato a una data successiva alle riunioni degli organi deliberanti di Alitalia. Una volta che sarà stata formalizzata la richiesta del Consiglio, il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà procedere alla nomina di uno o più commissari, fino al massimo di tre nomi. Senza possibili acquirenti o nuovi finanziatori, rimarrebbe come unica prospettiva quella di chiedere il fallimento della compagnia, con conseguente dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale. Per il segretario della Cgil Susanna Camusso «Si deve tornare a parlare di piano industriale e prospettive».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Aprile 2017, 08:44
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