Campane a festa per il ko della Juve, il parroco di Nichelino: "Io non c'entro"

Campane a festa per il ko della Juve, il parroco di Nichelino: "Io non c'entro"
Polemica a Nichelino (Torino), dove le campane della Santissima Trinità hanno suonato a festa sabato sera dopo la sconfitta della Juventus nella finale di Champions contro il Real Madrid.





Nel mirino è finito il parroco, Don Riccardo Rebolla, perché noto come il cappellano dei rivali del Torino. Che il sacerdote sia un grande tifoso granata non è un mistero, ma non sembrerebbe essere il diretto responsabile dell'accaduto.









«La bravata è frutto di un mio collaboratore - scrive su Facebook Don Riccardo - il quale ha agito a mia insaputa. Mai e poi mai mi sarei permesso un gesto simile», aggiunge il prete, scusandosi «per il suo atteggiamento irresponsabile» e prendendone «le distanze».





A rendere noto l'episodio è stato lo stesso don Robella, con il suo post, anche se sembra che tanti cittadini abbiano sentito le campane e si siano chiesti il motivo di quei rintocchi. «Mai e poi mai mi sarei permesso un gesto simile - ribadisce don Robella - come mi pare sia successo in tutti questi anni che sono con voi». Numerosi i commenti alla presa di distanze del loro parroco. «Se non fosse capitato il disastro in Piazza San Carlo, senz'altro ci saremmo fatti una risata», «è stata una cosa buona e giusta», scherza un'altro, che con il parroco condivide evidentemente anche la fede calcistica.





Ma c'è anche chi la prende male: «Usate le campane per festeggiare una sconfitta di un'italiana in Europa... Capite perché siamo un popolo inutile...» «Forse non avete mai abitato a Roma che vi scandalizzate per così poco - osserva un altro ancora -. Gli sfottò nel calcio sono sempre esistiti e bisogna anche accettarli. Ovvio senza offendere...».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 5 Giugno 2017, 12:49
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