La mamma di Marianna: "Fortuna, Antonio
e mia figlia: ecco cosa è successo in casa"

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di D​aniela De Crescenzo - ary Liguori
«Se è stato Titò ad ammazzare Fortuna fa bene a impiccarsi»: lo ha detto Mariana Fabozzi alla mamma, Angela Angelino. Poi la donna, accusata di aver coperto il suo compagno, ha subito aggiunto: «Ma io non credo che sia stato lui, quel giorno non era in casa, era in giardino con la figlia che abbiamo avuto insieme, Raffaella». Si tinge sempre più di giallo la storiaccia di Caivano e Angela Angelino, la nonna di Antonio e delle tre bambine violentate, dopo giorni di silenzio assoluto, accetta di spiegare il punto di vista della famiglia Fabozzi, finita nell’occhio del ciclone.
 


Cominciamo dal giorno in cui morì Antonio, suo nipote. Che cosa successe quel pomeriggio?
«Il bambino era in una stanza da solo, io e mia figlia non c’eravamo, siamo accorse solo quando lui era già volato giù dalla finestra e si sentiva la gente urlare per la strada. È stata una terribile disgrazia, non ci sono colpe».

Ma la sorella di Titò, Antonietta, dice che Marianna, la mamma del bimbo, era accanto al piccolo quando è precipitato...
«Lo dice adesso. Ma dopo la morte di Antonio è restata per un anno e mezzo in casa di suo fratello e di mia moglie, è andata via solo quando le hanno spiegato che non poteva comandare in casa loro. Si è seduta a tavola con un’assassina? Se pensava che Marianna aveva ucciso il figlio, perché non lo ha detto subito? Perché non è andata via?».

Quattordici mesi dopo di Antonio è morta Fortuna. E in quel caso si è trattato di un assassinio...
«Mia figlia mi ha raccontato che cosa è successo quel giorno. Quando Fortuna, che noi come tutti gli altri nel palazzo chiamavamo Chicca, è arrivata al settimo piano, dove abita la mia famiglia, la mia nipote più grande, la sua amichetta del cuore, stava aiutando la mamma a lavare a terra. La bambina si è seduta sul divano, dopo un po’ ha detto: mi vado a cambiare le scarpe, mi fanno male i piedi, è scesa e non l’abbiamo mai più vista».

Ma sua nipote ha dato una versione diversa...
«Sì, ma solo dopo essere stata portata nella casa famiglia: là è stata influenzata dal personale. Prima aveva dato sempre la stessa versione in moltissimi interrogatori in diverse occasioni e davanti a diverse persone».

La bambina dice di aver visto Chicca uscire di casa con Titò.
«Non è così. Lui era in cortile con la bambina più piccola che stava andando in bicicletta. Marianna lo ha raccontato a me e alle forze dell’ordine. Qualche minuto dopo che Chicca si era allontanata ha sentito le urla delle vicine, si è affacciata e ha chiamato “Titò, Titò, che è successo?” Era preoccupata per sua figlia, non sapeva ancora che cosa fosse accaduto. Il compagno non ha risposto, ma poco dopo è tornato con la bambina e ha detto: “Chicca...è caduta Chicca”».

E poi?
«Sono usciti tutti sul pianerottolo dove hanno incontrato Rachele, la nonna di un fratellino di Chicca, che gridava: «Gioia mia, gioia mia che ti è successo...». Poi la donna è svenuta. La hanno portato in casa di Marianna e le hanno dato dell’acqua e zucchero. Sono rimasti con lei finché non è stata meglio».

Titò avrebbe abusato non solo di Chicca ma anche delle altre tre bambine, le sue nipoti...
«Questo io e mia figlia lo escludiamo. Le bambine non hanno mai detto niente e la stessa Fortuna non ha mai raccontato nulla nemmeno alla mamma. Ma vi pare che se a casa nostra subiva violenza continuava a venire? Lei saliva una continuazione, stava sempre insieme a mia nipote...se avesse avuto paura sarebbe scappata... E invece no, non ha mai detto nulla»

Quindi voi non avete mai avuto nessun dubbio sul comportamento di Titò. il compagno di sua figlia, nei confronti delle bambine?
«Quando si è cominciato a parlare di violenze, dopo la morte di Chicca, Marianna ha portato la figlia più grande al Fatebenefratelli e i medici hanno escluso che avesse subito lesioni, la piccola è ancora intatta».

Perchè avete portato alle bambine in casa famiglia il telefonino con il video nelle quali si vede loro che ballano intorno a Titò? Che senso ha? Era un tentativo per influenzarle?
«Ma no, nessuna intenzione in particolare, volevano il telefonino e glielo abbiamo dato. Quella è una scena assolutamente innocente. Alle bambine è sempre piaciuto ballare, lo facevano in continuazione e chiedevano a mia figlia di fare le foto, di fare i filmini...i bambini sono così, giocano, sono cose innocenti. Ma da quando le hanno portate via le bambine dicono cose strane: le stanno influenzando in tutti i modi. Ma sono solo sciocchezze. Io e mia figlia ne siamo convinte: i bambini non si toccano». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Maggio 2016, 10:50
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