La sola televisione, visto che Fininvest avrebbe aperto ai telegiornali soltanto nel ’92. Furono anni fantastici: qualità elevata, mezzi enormemente superiori agli attuali. La concorrenza con la televisione commerciale – enormemente ampliatasi negli ultimi anni - ha complicato le cose. La Rai è rimasta leader del mercato (la più forte leadership europea).
Ma la necessità di dipendere in parte dalla pubblicità ci ha imposto un confronto quotidiano con il tema: come battere la concorrenza senza svilire il servizio pubblico. Questo vale per l’intrattenimento e vale per l’informazione. Il servizio pubblico per eccellenza nel mondo è la BBC: non ha pubblicità, vive di un canone altissimo, ha un deficit spaventoso e ha appena licenziato mille persone. La BBC fa in genere buoni programmi, ma il blasone e il fatto di vivere di solo canone (vincolo etico fortissimo) non le impediscono di fare cadute che da noi grazie al cielo non sono ancora capitate. A parte la pessima copertura delle recenti elezioni politiche, il Libro Nero comprende, tra l’altro, un popolare presentatore pedofilo conclamato, una affascinante giornalista che ne ha combinate di tutti i colori in un reportage hard su droga e sesso,una televendita di bambini da adottare, un noto ambientalista che ha macellato e cotto uno scoiattolo in diretta, un programma apertamente razzista, un documentario sull’orso polare nell’Artico girato in uno zoo.
La BBC è un mito, ma anche i miti hanno i loro scheletri nell’armadio. In una televisione commerciale lo share è tutto. In un servizio pubblico no. Ma in un servizio pubblico che vive di canone (il più basso e il più evaso d’Europa) e di pubblicità, bisogna fare talvolta compromessi complicati. Un esempio per tutti: la televisione commerciale mette sotto contratto i protagonisti dei principali fatti di cronaca o – se stanno in prigione – i loro congiunti. Ci sono forti spese legali da pagare e li capisco. Noi non lo facciamo e dobbiamo rimontare questo handicap, quasi sempre con successo. Ma sbaglia chi sostiene che abbiamo invitato la figlia e un nipote di Vittorio Casamonica per fare ascolto. Li ho visti per la prima volta nello studio di «Porta a porta»: non sapevo se fossero o no mediaticamente efficaci, ma solo che erano incensurati.
Ultimo aggiornamento: Sabato 12 Settembre 2015, 17:53