Lo scopo della missione, nel racconto di Lonati, sarebbe stato quello di impedire la diffusione del contenuto del presunto carteggio tra Winston Churchill e Mussolini, recuperandolo e sopprimendo il duce e la sua amante Claretta Petacci, essendo quest'ultima perfettamente informata sull'esistenza dei rapporti con lo statista britannico. Il «carteggio Churchill-Mussolini» non poté essere recuperato, ma, dopo aver effettuato alcune foto ai cadaveri, l'agente inglese, avrebbe concordato il silenzio di Lonati e dei due partigiani superstiti per altri cinquant'anni. Per tale motivo Lonati avrebbe scritto il suo memoriale solo nel 1994. Nel 2002 il giornalista e storico Luciano Garibaldi confermò con nuovi particolari la versione di Lonati pubblicando il libro «La pista inglese. Chi uccise Mussolini e la Petacci» (Ares). Nato a Legnano il 3 giugno 1921, dal 1936 al 1956 Lonati ha lavorato alla Franco Tosi; in questo periodo sono compresi il servizio militare e la successiva attività partigiana in Valle Olona e poi a Milano. Fu commissario politico della 101a Brigata Garibaldi e comandante di una divisione partigiana formata da tre brigate operanti nel capoluogo lombardo. Trasferitosi a Torino nel 1958, ha poi ricoperto incarichi dirigenziali alla Fiat.
Dopo il 1980 ha diretto a Bari un'importante società metalmeccanica; è stato poi consulente industriale e ha scritto diversi libri di carattere tecnico.
Dopo la pensione Lonati si stabilì a Brescia.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Novembre 2015, 12:14