Bolzano, dove le donne fanno più figli: "Qui è diverso dal resto d'Italia, ecco perché"

Bolzano, dove le donne fanno più figli: "Qui è diverso dal resto d'Italia, ecco perché"
Il Trentino-Alto Adige è l'unica regione italiana dove la popolazione è aumentata: secondo il rapporto Istat, dell'1,1%. Nella provincia di Bolzano, poi, il dato aumenta: +1,4%. D'altronde, l'Istituto nazionale di Statistica ha commentto così quei valori: «Se tutta l'Italia fosse al livello del Trentino-Alto Adige saremmo tra i paesi europei più fertili insieme a Francia, Regno Unito e Svezia».

Come spiegare una simile tendenza, così contrastante con la media nazionale, decisamente uniforme? Un elemento fondamentale è costituito dai sussidi, regionali e statali. I bimbi fino ai tre anni ricevono un assegno di 200 euro mensili, destinato alle famiglie che non superano gli 80 mila euro di reddito netto, che però nella regione costituiscono il 90% delle famiglie. C'è inoltre un assegno regionale variabile in base all'età e pari mediamente a 110 euro al mese, più il bonus nazionale da 80. Si tratta di un modello per il disegno di legge Lepri, ora in discussione al Senato, sul cosiddetto 'assegno universale' per i figli. In realtà, viene corrisposto solo fino alla maggiore età ed è pari a 200 euro per figlio ma spetterebbe solo alle famiglia sotto i 30 mila euro di reddito. Per coprire 16 dei 23 miliardi necessari per il piano a livello nazionale, si sta tagliando su altri ammortizzatori sociali analoghi, come gli assegni, le detrazioni e i bonus bebè.

A Bolzano, però, non si campa solo di sussidi. «Le famiglie sono numerose perché qui vieni aiutato finché non riesci a camminare sulle tue gambe e vengono creati veri e propri progetti di vita», dichiarano al Corriere della Sera Romina Luppi e Luana Di Maio, che tra mille difficoltà hanno inventato un progetto rivoluzionario. Si chiama Bidonzolo è un cartone animato e permette di sensibilizzare i bambini nelle scuole all'educazione ambientale. Anche loro hanno usufruito di tutti i bonus erogati dai vari enti locali e i prezzi per le case popolari sono esigui per chi è in difficoltà. Senza dimenticare che sono presenti ovunque i centri Elkis, punti d’incontro per figli, genitori ed educatori, e i tagesmütter, asili nido gestiti da madri appositamente formate, tariffa oraria da 0,90 a 3,65 euro.



La provincia di Bolzano eroga anche altri bonus, ma i requisiti sono 5 anni di residenza fissa o 15 di residenza storica. L'assessora Waltraud Deeg, infatti, spiega: «Non si può venire qui solo perché allettati dagli aiuti, ma abbiamo progetti inclusivi di vita». Ad ogni modo, non tutto è rose e fiori. Monica L., 41 anni, ha 5 figli, è separata e soffre di una malattia cronica che l'ha costretta a lasciare il lavoro di cassiera: «Tutti i cinque bimbi hanno più di tre anni, quindi per loro ricevo solo 670 euro al mese e prendo solo 380 euro di invalidità. Bolzano non mi hai mai lasciato sola, per mio figlio che è iperattivo ho l'ausilio di centri specializzati. Sto lottando, speriamo, ma il mio sogno è quello di andare in Emilia-Romagna, i miei figli amano il mare e pazienza se perderemo qualche sussidio, l'importante è inseguire i propri sogni».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Marzo 2017, 11:54
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