Rebecca ed Eleonora, registrate le prime nozze gay. A Bologna è scontro tra prefetto e sindaco -Foto

Rebecca ed Eleonora, registrate le prime nozze gay. Ma a Bologna è scontro tra prefetto e sindaco
BOLOGNA - Sorridono nei loro vestiti colorati, si baciano, mostrano un documento importante: Rebecca Hetherington ed Eleonora Tadolini sono la prima coppia ad avere presentato la documentazione per iscrivere il loro matrimonio, celebrato all'estero, nell'archivio di stato civile di Bologna.



SCONTRO TRA PREFETTO E SINDACO Il prefetto Sodano scrive al sindaco: "Annullare". La replica del primo cittadino: "Non revoco il provvedimento, se ritiene opportuno intervenga".



PRIME NOZZE Da oggi, infatti, le persone dello stesso sesso residenti nel capoluogo emiliano e che si sono sposate all'estero, in Europa, potranno chiedere la trascrizione degli atti di matrimonio nell'archivio di stato civile del Comune di Bologna. Lo sancisce una nota, come conseguenza della direttiva del 30 giugno firmata dal sindaco Virginio Merola.







Il Comune spiega la procedura: modulo, bollo da 16 euro, documento di identità, atto di matrimonio originale, ruolo delle Ambasciate e delle Convenzioni dell'Aja del 1961 e di Vienna del 1976. Per avere copia integrale dell'atto trascritto. Ha già fatto la trafila anche il senatore Sergio Lo Giudice (Pd), a lungo presidente di Arcigay, che il 27 agosto di tre anni fa sposò a Oslo Michele Giarratano, il quale ha annunciato su Facebook il grande passo, nel "lungo cammino delle coppie di persone dello stesso sesso verso l'UGUAGLIANZA".



"La nostra è una battaglia di civiltà, per cui non revoco il provvedimento e se riterrà opportuno interverrà il prefetto". Lo ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, in merito alla lettera inviata dal prefetto Ennio Mario Sodano che ha chiesto all'amministrazione comunale di annullare la direttiva del 30 giugno scorso che da oggi ha dato il via alla trascrizione sui registri dello stato civile dei matrimoni omosessuali contratti all'estero. "Il prefetto l'ho informato tempo fa - ha aggiunto Merola - Questo non è un tema del prefetto, ma risponde a indirizzi ministeriali. E' la conferma che c'è una discordanza tra le norme europee e quelle del nostro paese. Questa circostanza dovrebbe convincere il Parlamento ad approvare una legge per dare certezza del diritto a queste persone".



GRILLINI "PREFETTO RICORDI CHE NON È IL CARDINALE SODANO" «Il prefetto ricordi di essere esponente dello stato laico e non il cardinal Sodano». Lo ha detto il consigliere regionale Franco Grillini ironizzando sul cognome del prefetto di Bologna, Ennio Mario Sodano, omonimo dell'ex segretario di Stato Vaticano Angelo Sodano, in merito alla richiesta del prefetto di revocare la disposizione comunale che prevede la trascrizione dei matrimoni gay contratti all'estero.



«La presa di posizione del prefetto è stupefacente perchè non era mai successo che un rappresentate del Governo intervenisse motu proprio - ha aggiunto - vale a dire senza indicazione diretta governativa, sull'autonomia deliberativa dell'amministrazione locale». «In realtà il prefetto dovrebbe rammentare che è proprio lui a dover applicare quella norma voluta dall'allora Ministro degli Interni Cancellieri - ha concluso - che ordina ai prefetti stessi di concedere il permesso di soggiorno ai partner extracomunitari di una coppia italiana sposata legalmente all'estero.



Che in qualche modo lo Stato italiano abbia già riconosciuto la legalità dei matrimoni gay è dato anche dall'approvazione a stragrande maggioranza, da parte del nostro Parlamento, del trattato di Lisbona che di fatto è la carta costituzionale dell'Europa, al quale è associata la Carta dei Diritti di Nizza al cui art.9 si parla esplicitamente del diritto di ognuno a farsi una famiglia».










Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Settembre 2014, 09:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA