Blitz contro i furbetti del cartellino ad Acireale: 62 indagati

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Dopo lo scalpore creato dai 'furbetti' di Sanremo, una nuova operazione della Polizia di Stato avvenuta ad Acireale, ha portato alla denuncia di 62 persone, tutti dipendendi dell’amministrazione comunale, accusati di truffa ai danni di ente pubblico e di falsa attestazione di presenza in servizio sul luogo di lavoro, attraverso l’utilizzo illecito dei badge personali che venivano "strisciati" da dipendenti compiacenti e in accordo tra loro.

Un'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa nei confronti di 15 dipendenti del comune (3 agli arresti domiciliari e 12 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria). Altri 47 dipendenti comunali sono stati indagati.

I poliziotti hanno individuato l'esistenza di una consolidata e articolata prassi da parte di numerosi dipendenti del Comune, consistente nella "strisciatura plurima" dei badge personali presso gli appositi rilevatori di presenza, in modo da far risultare l'ingresso e la presenza all'interno dell'ufficio di appartenenza di colleghi che, in quel momento, non erano presenti e che, in taluni casi, non avrebbero prestato effettivo servizio. Le indagini, infatti, sono state supportate dalle immagini ottenute da alcune telecamere nascoste, installate dagli investigatori presso gli ingressi dell'edificio comunale, dalle quali si potevano vedere alcuni dipendenti comunali che "strisciavano" un numero plurimo di badge (oscillante tra i due e i cinque), talvolta anche consecutivamente, in modo da far rilevare al sistema informatico la presenza dei colleghi in realtà assenti.

L'indagine ha preso il via il 26 febbraio 2015 e si è bruscamente interrotta il 13 marzo successivo quando uno dei dipendenti indagati, prima di effettuare la strisciata di routine, guardandosi intorno con attenzione per verificare di non essere osservato, ha notato la presenza della telecamera, nonostante fosse ben occultata. L'uomo l'ha immediatamente danneggiata. Nonostante il breve arco cronologico dell'indagine, è emersa una situazione di diffusa illegalità che ha riguardato poco meno di un quarto dei dipendenti comunali in servizio presso gli uffici oggetto di indagine. Caso limite quello di un dipendente che, nel periodo interessato, non si è mai recato al lavoro, se non per qualche breve e sporadica apparizione pur risultando presente, in base al registro informatico di rilevazione delle presenze: ciò grazie alle false "strisciate" effettuate da una sua collega compiacente, specificamente incaricata.

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