Bimbi ritrovati sul Monte Livata, quella notte da incubo, parte l’inchiesta per chiarire i punti oscuri della vicenda

Quella notte da incubo, parte l’inchiesta per chiarire i punti oscuri della vicenda

di Adelaide Pierucci e Paola Vuolo
I carabinieri tornano a Monte Livata per chiarire i punti oscuri della vicenda dei bambini e della donna dispersi e ritrovati. La storia ha avuto il lieto fine, ma per gli investigatori c’è ancora qualche tassello da mettere al posto giusto.



Cosa è accaduto davvero la mattina del 31 dicembre? La Procura di Tivoli ha aperto un’inchiesta, e nei prossimi giorni Alexia Canestrari, 36 anni, sarà interrogata. La donna dovrà spiegare perché si è avventurata nel bosco di una montagna che non conosceva con due bambini così piccoli, Manuel 5 anni e Nicole di 4, ma non è solo questo che Alexia dovrà chiarire agli investigatori.



IL FATTO

Martedì pomeriggio, alle 15.30, il padre dei bambini Emanuele Tornaboni, 50 anni, fondatore del “Due Ponti”, uno dei circoli sportivi più esclusivi della Capitale, rientra nel residence di Campo dell’Osso e non trova la compagna e i figli. Alexia è la madre di Nicole, l’altro bambino è figlio di Emanuele e della prima moglie Adelaide. La domestica dice che sono usciti alle 11, poco dopo che lui era uscito per raggiungere le piste. Il telefonino di Alexia è disattivato, alle 16, oltre 250 uomini tra carabinieri, forestali, pompieri e volontari della Protezione civile battono i sentieri di Campo dell’Osso, a due chilometri da Monte Livata, la montagna dei romani, poco lontano da Subiaco.



Alle 4 del primo giorno dell’anno i carabinieri trovano Alexia che vaga in stato confusionale, l’hanno rintracciata perché la piccola Nicole, senza volerlo, ha lasciato una scia, si era persi i guanti e uno scarponcino. Alexia dice ai soccorritori che i bambini sono poco lontano da lì, li ha lasciati in un anfratto perché erano sfiniti, lei doveva chiedere aiuto, ma non ricorda più il posto preciso. È una corsa contro il tempo, ci sono meno 7 gradi, la paura è che i piccoli possano non farcela. Sette ore dopo il miracolo, i soccorritori trovano Manuel e Nicole in un dirupo, lei si è lussata una spalla, lui ha la mano slogata, ma sono vivi.



I PUNTI OSCURI

Il fascicolo aperto dal procuratore capo di Tivoli Luigi De Ficchy non ha ipotesi di reato, i carabinieri di Roma e Subiaco guidati dal colonnello Salvatore Luongo dovranno risentire tutti i testimoni, i bambini, e ripercorrere la strada fatta dalla donna e dai piccoli. Alexia Canestrari esce di casa e porta i bambini a giocare sullo slittino, ad un certo punto la neve finisce ed Alexia si avventura nel bosco con Manuel e Nicole. Percorrono quasi 13 chilometri, quando si è accorta la donna di avere perso l’orientamento? E perché si era allontanata senza avvertire Emanuele? Lei dice che il telefonino a un certo punto si era scaricato e lo aveva dimenticato nello zainetto lasciato sullo slittino.



Alexia e il compagno avevano litigato? I due smentiscono. Gli investigatori hanno acquisito i tabulati telefonici per verificare se dal telefonino della donna è mai partita una chiamata al compagno, se il cellulare era davvero scarico o era stato spento e se c’era campo nella zona in cui si trovava. Gli investigatori vogliono capire come abbiano potuto una donna e due bambini piccolissimi camminare per così tanti chilometri. Dalla Procura di Tivoli è stata inviata un’informativa al Tribunale dei minori di Roma, Emanuele Tornaboni sta divorziando dalla prima moglie, e il tribunale dovrà fare alcune verifiche.



IL PADRE

«Alexia ha fatto il possibile, è stata eroica e ha lottato finché ha potuto». Emanuele Tornaboni è orgoglioso della compagna e dei figli che chiama «piccoli eroi». Manuel e Nicole sono ancora ricoverati al Gemelli, il bambino ha dormito con la madre ed Emanuele con la piccola. «Durante la notte si svegliavano - racconta il padre - stanno bene anche se sono ancora scossi, parlavano dei sentieri che avevano percorso, hanno detto che sono caduti più volte, Nicole è finita sul ramo di un albero e Manuel su una roccia. Li guardavo e pensavo a quanto li amo e al miracolo che abbiamo ricevuto».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Gennaio 2014, 13:18