Berlusconi torna a casa e Francesca Pascale
lascia Arcore. Ecco dove si è trasferita -Foto

Berlusconi torna a casa e Francesca lascia Arcore

di Giampiero Timossi
Un ritorno, due case e una vita che, in ogni caso, non sarà più la stessa di prima. Silvio Berlusconi ieri mattina ha lasciato l'ospedale San Raffaele di Milano, dove era stato ricoverato con qualche urgenza un mese fa e dove il 14 giugno era stato sottoposto a un «riuscitissimo» intervento a cuore aperto.
Il leader di Forza Italia è tornato ad Arcore e fino alla fine di luglio continuerà la riabilitazione a villa San Martino. Un ritorno, due case, perché almeno questo periodo Francesca Pascale lo passerà a villa Giambelli, in Brianza. Per farla breve: l'ultima compagna del leader di Forza Italia ha traslocato nella casa che le era stata regalata meno di un anno fa. «E' solo per la convalescenza, nessuna rottura», si affannano a rassicurare dall'entourage presidenziale.
 
 


Due cose, però sono certe: Pascale dopo l'intervento di metà giugno è sempre rimasta al fianco di Berlusconi, non ha mancato una visita, così almeno fino alla settimana scorsa. Secondo dettaglio, non trascurabile: ieri mattina, all'uscita del San Raffaele, non si è vista. No, ieri è stato il giorno di san Valentino, ma nulla da spartire con la festa degli innamorati. Ieri è stato il giorno di Valentino Valentini del ritorno dell'onorevole al fianco di Silvio Berlusconi. Congedato, con le buone o con le cattive, il vecchio entourage rappresentato da Maria Rosaria Rossi, i cambiamenti nella vita anche personale del Cavaliere non sono finiti, insomma. Del resto, all'indomani del ricovero, era trapelata tutta l'irritazione della primogenita Marina nei confronti di quello stesso cerchio magico (di cui la fidanzata Francesca è stata il centro e il motore) che, a suo dire, lo aveva «spremuto come un limone», costringendolo a tour de force inadatti a un uomo della sua età.

IL NUOVO NUMERO UNO
Dunque l'assenza di ieri di Francesca, al fianco del compagno che usciva dall'ospedale, dopo quelle lacrime versate («troppo in favore di telecamera...», come ebbero subito a dire i detrattori) il giorno dell'intervento a cuore aperto, ha destato una certa sorpresa. Il nuovo numero uno della segreteria presidenziale è in verità un ritorno e un passaggio, oltre quel cerchio magico, appunto, che ha accompagnato gli ultimi anni della politica di Berlusconi. E' appoggiandosi alla spalle del segretario che Berlusconi è uscito dall'ospedale di don Verzé. Polo blu scuro, viso provato, parole che confermano il momento delicato appena attraversato da un uomo di 79 anni. Che ora sorride, saluta, rigrazia un drappello di sostenitori e racconta: «È stata una prova molto, molto dolorosa. Ora sto un po' meglio. Mi aspettano due mesi di riabilitazione e poi sarò ancora utile all'Italia e agli italiani».
«Le mie preoccupazioni prevalenti», confida il leader senza far niente per celare l'umanissima sofferenza, «sono il male e il non riuscire a dormire. Per quanto riguarda le altre preoccupazioni, bisogna essere preoccupati di tutto quello che succede nel mondo, da questo terrorismo feroce e assurdo e dalla situazione internazionale che presenta una carenza di leadership incredibile. Uno sente di poter dare ancora un contributo al proprio Paese. Io spero non ce ne sia bisogno, se ce ne fosse spero di averne la forza».
Applausi, Forza Silvio, saluti e via, con Valentini sempre al fianco del presidente. Questa la nuova immagine dell'ex presidente del consiglio, questa la prima istantanea dopo un mese di paura, dolore, riflessioni.
 
LA RIABILITAZIONE
Il Cavaliere si prepara ora a proseguire il percorso riabilitativo ad Arcore sempre seguito dal personale del San Raffaele. Ed è proprio grazie ai buoni risultati ottenuti con l'inizio della riabilitazione che l'ex capo del governo ha potuto lasciare anticipatamente l'ospedale. E si è concesso, a sorpresa, una breve passeggiata a Villa Gernetto. Certo, i tempi di ripresa non sono brevissimi, si parla di due mesi, ed il leader di FI è il primo ad esserne consapevole. Il ritorno a casa però rappresenta un segnale importante per il partito. L'imperativo per Berlusconi resta sempre quello del riposo assoluto senza nessuna possibilità per ora di tornare ai ritmi di lavoro di un tempo. Le decisioni sono appaltate al direttorio composto dalla famiglia e dai fedelissimi che si occupano di gestire Fi e dettare la linea del capo. Non è sfuggita, in questo quadro, la bacchettata di Pier Silvio Berlusconi al premier Matteo Renzi a cui chiede «un po' meno televisione e più attenzione alla cose da fare». Che
Berlusconi scalpiti per tornare sulla scena non è un mistero, anzi è proprio il Cavaliere a spaziare da temi più politici come le riforme a quelli legati ai suoi interessi come la vendita del Milan. Su una cosa Berlusconi è chiaro e cioè la volontà di tornare sulla scena pubblica per «dare il contributo al Paese».
 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 6 Luglio 2016, 13:14