Arriva in ospedale con un bebè morto:
madre 29enne indagata a Bergamo

Arriva in ospedale con un bebè morto: madre 29enne indagata a Bergamo
BERGAMO - Aveva due settimane di vita. Ma è impossibile stabilirlo con certezza: non risulta nato in nessuna struttura ospedaliera, né è stata mai registrata la sua nascita. Così la Procura di Bergamo ha iscritto nel registro degli indagati la madre Agnese M, 29enne di Bergamo, arrivata giovedì sera al Pronto soccorso dell'ospedale Papa Giovanni XXIII con in braccio il figlio, partorito da alcuni giorni, morto. La donna, accompagnata da un conoscente, era in stato confusionale e non ha saputo spiegare ai medici perché il piccolo (la cui nascita non risulta registrata in nessun ospedale né in Comune) fosse privo di vita.



Agnese, ora ricoverata in stato confusionale in Psichiatria, rischia l'accusa di infanticidio o di abbandono di neonato, qualora dovesse emergere che il bambino è morto perché non accudito adeguatamente: il piccolo, stando a un primo esame esterno del corpicino, non avrebbe segni di violenze.



La donna, separata da circa un anno, era tornata a vivere nel quartiere Colognola di Bergamo, nello stesso complesso di case dove risiedono anche i genitori: il padre, Enzo, è stato per anni autista dell'allora prefetto di Bergamo. "Non sapevo nulla, non sapevamo nulla del bambino", ha detto anche lui sotto choc per l'accaduto.



L'appartamento dove vive la donna è stato perquisito ma non posto sotto sequestro, e ciò fa ipotizzare che il bebè non è nato in quella casa, e forse non c'è nemmeno mai stato. E infatti una vicina spiega di non aver "mai visto quel bimbo, e neppure ho mai sentito il pianto di un neonato. Sì, lei l'avevo incrociata e avevo anche notato che era ingrossata". Ma resta il mistero di dove abbia poi partorito, e del perché il piccolo sia morto.


Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Marzo 2015, 09:57
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