Budrio, barista ucciso davanti alla moglie: ​"Nessuna pietà per il mio Davide"

Budrio, barista ucciso davanti alla moglie: "Nessuna pietà per il mio Davide"

di Antonio Orza
«Non dimenticherò mai quegli occhi. Non ho visto un barlume di pietà per nessuno di noi. Solo follia e una rabbia che non saprei descrivere. Ha sparato a mio marito e dopo ha puntato la pistola contro di me». Maria Sirica, originaria di Sarno, è ancora sotto choc dopo che il marito Davide Fabbri, 52 anni, è stato ucciso sabato sera da un malvivente durante un tentativo di rapina all’interno del suo bar-tabaccheria in via Riccardina, a Budrio, in provincia di Bologna. «Non è giusto che la vita di Davide sia finita in questo modo. Non ha senso che un uomo buono che non ha mai fatto del male a nessuno, venga ucciso nel suo bar. Non so cosa credesse di poter trovare nella cassa. Aveva sia un fucile che una pistola come se dovesse assaltare una banca. Devono trovarlo e fargli pagare quello che ha fatto». Maria, che lavora come infermiera in un ospedale della zona, si appella alla giustizia: «Se esiste quel criminale non potrà farla franca».

E poi racconta gli istanti prima della tragedia: «Davide ha resistito e ha cercato di disarmarlo.
Voleva farlo ragionare, ma è stato tutto inutile. Era entrato con l’idea di farci del male. Non abbiamo nemici e siamo stimati da tutti in paese. Questo è un piccolo bar di passaggio dove la gente si ferma per fare due chiacchiere». Mentre si dispera, la donna arriva a descrivere il killer: «Aveva un accento straniero. Non aveva paura di nulla. Era basso e grosso allo stesso tempo. Vogliamo che la giustizia faccia il suo corso e siamo pronti a cercarlo ovunque sia. Si è allontanato a piedi in direzione del ponte. Sono corsa subito da mio marito ma non c’era più vita nei suoi occhi».

 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Aprile 2017, 08:59
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