"Il ponte sull'A14 può crollare di nuovo". Il pm: subito la perizia, monconi pericolosi

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ANCONA - Passa da due necessità l’accertamento tecnico irripetibile che verrà effettuato sul ponte dell’A14 crollato lo scorso 9 marzo e costato la vita a Emidio e Donatella Diomede. In primis, c’è l’esigenza di stringere i tempi sull’inchiesta aperta con la triplice ipotesi di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose, cercando di capire quali possano essere le cause che hanno portato allo schianto del cavalcavia 167 sulla corsia nord dell’autostrada, nel tratto compreso tra i caselli di Loreto-Porto Recanati e Ancona sud-Osimo. E poi, il bisogno della perizia è dovuto anche alla possibilità di trovarsi di fronte ad altri crolli che porterebbero alla modifica dello stato dei luoghi.

Il rischio più concreto è che le campate laterali, rimaste sospese senza idonei sostegni, possano precipitare, creando un pericolo anche per gli automobilisti. Più volte, dopo la caduta del troncone, sarebbe stata segnalata la precarietà delle strutture provvisorie, tanto che erano stati necessari alcuni sopralluoghi sul posto per capire la reale entità della minaccia. Il rischio crollo riguarderebbe anche altre macerie rimaste sul luogo dell’incidente. 
 
Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Maggio 2017, 12:18