Ingegnere cerca compagnia femminile sul web,
trova pedofili: 9 indagati dopo la sua denuncia
L’ingegnere, spaventato dalla crudezza delle inquietanti affermazioni, inviava una segnalazione alla Polizia Postale e delle Comunicazioni da cui scaturiva immediatamente un’attività di indagine che ha portato a complessivi nove decreti di perquisizione emessi dalla Repubblica di Ancona ed eseguiti dagli uomini della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Le indagini svolte dal personale del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Ancona attraverso attività di monitoraggio sulla rete internet e mediante intercettazioni telematiche, evidenziavano l’esistenza di una rete di conoscenze di diversi individui che si professavano “pedofili” e si scambiavano asserite esperienze in materia.
Uno degli indagati, residente in Lombardia, vista l’ingente mole di immagini vietate detenuta, è stato tratto in arresto. Per tale motivo alla precedente ipotesi di reato si è aggiunta quella di detenzione di materiale pornografico raffigurante minori.
Sono in corso ulteriori accertamenti sui supporti informatici acquisiti durante le perquisizioni per valutare i profili criminali dei soggetti coinvolti e se possano trovarsi indizi che facciano pensare anche ad episodi di abusi fisici. La presente attività rimarca l’importanza della norma introdotta nel 2012 (istigazione a pratiche di pedofilia e pedopornografia) tecnicamente definita “reato di pericolo” ovvero, che punisce una condotta che non si concretizza in una vera e propria lesione del bene tutelato ma che lascia intravvedere personalità criminali in grado di mettere in pericolo l’integrità dei minori e della loro immagine. In effetti, nella maggior parte dei casi, sono stati individuati e denunciati soggetti che avevano commesso anche altri reati.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Marzo 2016, 17:12
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