Scialpinisti travolti da due valanghe:
un morto, tragedia in Alto Adige

Valanga su un gruppo di scialpinisti in Alto Adige: un morto
BOLZANO - Qualche centimetro di neve fresca e forte vento in quota: questo micidiale mix, particolarmente insidioso perchè facilmente sottovalutato anche dagli scialpinisti esperti, ha causato quattro vittime in due giorni lungo la cresta di confine italo-austriaco. A Riva di Tures un escursionista altoatesino è morto sotto una slavina sulla Cima della Neve (2.925 m), mentre a Gargellen, nell'Austria occidentale, è morto un bergamasco. Ieri due giovani atleti dello Ski Team americano sono morti sotto una valanga a Solden. In questo inverno povero di neve si registra un vero e proprio 'pellegrinaggiò di scialpinisti verso le montagne che segnano il confine tra l'Alto Adige e il Tirolo austriaco, dove nei giorni scorsi sono caduti una trentina di centimetri di neve. Il pericolo valanghe è comunque marcato (grado 3 di 5) a causa degli accumuli eolici, causati dal forte vento che soffia da giorni in quota. Le temperature miti e il sole hanno ulteriormente facilitato il distacco di slavine. Il bilancio della valanga sulla Cima della Neve è di un morto e tre feriti, di cui uno grave, ma la vera tragedia è stata solo sfiorata. Sul pendio al momento del distacco della slavina si trovavano infatti una trentina di scialpinisti. La prima valanga, partita dalla vetta, ha causato, con una sorta di reazione a catena, altre sette valanghe. Complessivamente otto persone sono state travolte dalle masse nevose. Sei sono state subito liberate dai compagni, mentre due sono state trascinate per oltre 300 metri. Per mettere in salvo gli altri scialpinisti è stato allestito un ponte aereo verso la valle con elicotteri del 118, dell'Aiut Alpin e della Guardia di finanza. Sul posto sono intervenuti 120 soccorritori. Il ferito grave è stato trasportato all'ospedale di Bolzano; solo verso l'imbrunire è stata recuperata, sotto un metro e mezzo di neve, la salma di Hartmann Stifter, 57 anni, di Brunico, un appassionato di scialpinismo e mountainbike. Oggi è stato anche ritrovato il corpo di un italiano morto sotto una valanga in Austria. L'uomo di 48 anni, di Ponteranica (Bergamo), era stato travolto ieri da un'enorme slavina durante un'escursione in solitaria sul Madrisajoch (2.612 m), sopra Gargellen nel Vorarlberg. L'allarme era stato lanciato ieri sera dalla moglie, che non l'aveva visto rientrare in albergo. Si è immediatamente alzato in volo un elicottero della polizia austriaca monito di termocamera, che consente la localizzazione di persone sotto la neve. Nella notte l'intervento è stato però interrotto. Questa mattina la salma è stata infine trovata sotto mezzo metro di neve. L'uomo, che aveva l'Arva (apparecchio per la ricerca delle vittime di valanga), con ogni probabilità ha causato lui stesso il distacco della slavina. Non hanno invece causato vittime due valanghe che nel primo pomeriggio sono cadute in val Senales. I soccorritori hanno sondato l'intera zona a oltre 3.100 metri di quota, senza trovare alcuna traccia di persone coinvolte. L'allarme era stato dato da alcuni scialpinisti che avevano visto la slavina staccarsi. La nazionale americana dello sci è in lutto per la morte di Ronnie Berlack, di 20 anni, e di Bryce Astle, di appena 19 anni, che ieri sono stati uccisi da una valanga durante un fuoripista a Solden, in Austria.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 7 Gennaio 2015, 09:58