Allarme terrorismo, l'audio-catena su Whatsapp:
Mamma e figlia si consegnano alla polizia

Allarme terrorismo, l'audio-catena su Whatsapp: Mamma e figlia si consegnano alla polizia

di Domenico Zurlo
​La psicosi che sta prendendo piede non solo a Roma ma in tutta Italia, con i vari falsi allarmi bomba degli ultimi giorni dopo i tragici attentati di Parigi, non poteva che avere degli effetti collaterali, e del tipo peggiore.



Succede infatti che ad approfittare di questa situazione arrivino dei veri e propri sciacalli, che cavalcando l’ormai abituale mantra del “le tv non ne parlano”, “i media mentono”, finiscono per seminare il panico tra la gente che non è bene informata. E questo succede sia sui social network, dove il meccanismo di like e condivisioni “di pancia” porta molte migliaia di utenti (o u-tonti) a cascare nelle bufale messe in giro ad arte per disinformare, sia su Whatsapp.



Gira infatti, negli ultimi giorni, un audio scioccante: una telefonata di una signora, una ‘catena’ che lancia l’allarme a Roma. Questa sedicente “informatissima” donna, citando “la mamma di Anastasia che lavora al Ministero degli Interni”, avvisa i suoi interlocutori di “non uscire” e di “restare nella zona di casa nostra, sulla Cassia”. Il motivo? “Le televisioni ci stanno dicendo un sacco di bugie”, “a Lepanto c’era una bomba, altro che falso allarme”. “L’Isis vuole colpire i posti frequentati dai giovani, quindi dovete stare lontani dai locali, dai concerti, anche dalla metropolitana”.



Ipotesi fantasiose, dato che l’intervento degli artificieri sui tre falsi allarmi di ieri nella Metro A e nella Metro C è stato di pochi minuti (si trattava di borse frigo, di trolley, di scatole vuote), cosa assolutamente impensabile in caso di ordigni veri.



Insomma, una bufala, uno scherzo di cattivo gusto. Ovviamente, abbiamo scelto di non pubblicare l’audio in questione. Ma siamo sicuri che a cascarci siano in tanti, col risultato che i falsi allarmi bomba continueranno ad aumentare, come aumenterà la psicosi. Ma siamo sicuri che urlare alla bomba 10 volte al giorno ci renda più sicuri? O ci farà talmente abituare all’idea che siano falsi, che alla fine saremo colti impreparati in caso di attentato vero?



Nella speranza di non porci questo problema, e che di attacchi come quello di Parigi non abbiano mai luogo né a Roma né in tutta Italia, meglio stare attenti a chi approfitta della nostra paura per riderne, o peggio per ricavarne lucro.



RENZI: PER ME È PROCURATO ALLARME Anche il premier Matteo Renzi è intervenuto su quanto abbiamo scritto, denunciando il messaggio vocale che gira sui telefonini: «In queste ore gira un messaggio vocale su WhatsApp di una madre allarmata che parla alla figlia e le dice di stare attenta perchè la situazione è peggiore di quella che le istituzioni fanno conoscere. Ho chiesto agli inquirenti di capire chi e come ha diffuso questo messaggio. Per me è procurato allarme».



E LA PROCURA APRE UN'INDAGINE Per il messaggio diventato virale su Whatsapp in cui una donna avverte la figlia di imminenti attentati a Roma, la Polizia postale è al lavoro per l'identificazione della donna stessa, nei cui riguardi potrebbe essere ipotizzato il reato di procurato allarme. Nel messaggio, che su Whatsapp ha raggiunto un livello di diffusione «altissimo», la donna avverte la propria figlia del pericolo imminente di un attentato a Roma, spiegandole di avere scoperto la cosa dopo avere parlato «con la mamma di una sua amica che lavora al Ministero dell'Interno».



MADRE E FIGLIA IN UFFICI POLIZIA Una donna e la figlia, coinvolte nella telefonata diventata virale su Whatsapp nella quale si paventava il rischio di un imminente attentato a Roma, si sono presentate spontaneamente questa sera, intorno alle 22, negli uffici della polizia postale di viale Trastevere, per chiarire la vicenda che, secondo lo stesso premier Renzi, poteva qualificarsi come «procurato allarme».



La donna ha riferito che ieri sera era al telefono con un'amica della figlia e, per convincere entrambe a non uscire di casa, ha inventato la storia dell'imminente attentato e il suo contatto con una persona inesistente che - aveva detto, per dar credito alle sue informazioni - lavorava al Ministero dell'Interno.
Quella telefonata, all'insaputa della donna, è stata registrata e poi inoltrata, probabilmente dalla figlia o dall'amica di quest'ultima, ad altri contatti Whatsapp, fino a diventare virale. Questa mattina, la ragazza, che ha frequentato a scuola un corso «vita da social» promosso dalla polizia, ha visitato la pagina Facebook in cui la stessa polizia qualificava i contenuti della registrazione come «una bufala» e si è spaventata. Ne ha parlato con la madre, che era all'oscuro di tutto. La donna - saputo a sua volta che la polizia postale era al lavoro per identificare i protagonisti della telefonata - ha deciso di presentarsi spontaneamente, con la figlia, negli uffici di polizia per chiarire la vicenda. Le loro deposizioni sono state raccolte in verbali che saranno trasmessi all'autorità giudiziaria.






La #bufala del messaggio #Whatsapp sulla bomba nella metro di Roma.Circola da giovedì su Whatsapp una registrazione... Posted by Una vita da social on Venerdì 20 novembre 2015







LA POLIZIA CONFERMA: È UNA BUFALA Arriva la conferma anche dalla Polizia di Stato: quel messaggio è una «bufala», destinata a provocare solo ulteriore allarmismo. La Polizia di Stato, fin dalle prime ore di questa mattina attraverso la pagina Facebook «Una vita da social» ha pubblicato un post su questo messaggio vocale, al quale ha fatto riferimento anche il premier Matteo Renzi, avvertendo del falso allarme.



Anche la pagina Facebook di «Agente Lisa» ha condiviso la bufala, avvertendo gli utenti del falso allarme e che, in questo modo, oltre a creare un clima di terrore fra la popolazione, si rischia un'incriminazione per il reato di procurato allarme. I messaggi di «Una vita da social» e di «Agente Lisa», strumenti di comunicazione 2.0 della Polizia di Stato vengono accolti con positività dagli utenti, tanto che il post, diventato virale, ha in queste ore raggiunto oltre 2milioni di persone.





+++FATE GIRARE PER INFORMARE+++Avete già sentito questo audio? Occhio agli sciacalli! Posted by Leggo - Il sito ufficiale on Venerdì 20 novembre 2015




Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Novembre 2015, 23:16
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