Addio Francesco, morto a 7 anni per un'otite curata con l'omeopatia. "Gioca con gli angeli"

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Una folla commossa ha preso parte questo pomeriggio a Cagli (Pesaro Urbino) ai funerali di Francesco, il bimbo di 7 anni morto il 27 maggio, dopo un intervento chirurgico disperato, nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona per le complicanze di un'otite curata a domicilio solo con preparati omeopatici, somministrati dal dottor Massimiliano Mecozzi, che ora è indagato per concorso in omicidio colposo insieme ai genitori del bambino.





Sotto un caldo afoso, centinaia di persone hanno gremito il piazzale esterno e la Chiesa di San Pier Damiani, a pochi passi dall'abitazione della famiglia. Mezzo paese si è stretto attorno a parenti e amici del piccolo, con le telecamere e i fotografi dei media lasciati fuori. La bara bianca di Francesco era deposta davanti all'altare. Seduti in prima fila i genitori. Il padre aveva il volto coperto da grandi occhiali scuri, la mamma gli occhi gonfi di pianto. Entrambi hanno ricevuto abbracci, strette di mano, e hanno fatto la comunione. Su un cartellone le frasi scritte dagli alunni della scuola elementare frequentata da Francesco, che però sono rimasti a casa.





C'erano tanti fiori, nonostante la famiglia abbia chiesto «opere di bene» e, in particolare, fondi per finanziare la sistemazione del parco giochi per bambini di Cagli. La funzione religiosa è stata breve e composta. Nell'omelia il parroco, don Gabriele Bongarzoni, ha sottolineato la necessità di essere tutti «molto vicini alla famiglia e in particolare ai genitori», con altri due bambini piccoli da accudire, e ora chiamati ad una «prova profonda». Unica consolazione, per chi crede, è che Francesco potrà «giocare a calcio con gli angeli nei campi del cielo». Dopo la messa, la salma di Francesco è stata tumulata in forma privata nel cimitero di Cagli. 



Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Giugno 2017, 14:20
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