Acqua sempre più cara, boom per le tariffe
locali: più 8,5% nel 2015 -Guarda

Acqua sempre più cara, boom per le tariffe locali
L'acqua diventa un bene sempre di più costoso. Le tariffe idriche nel 2015 hanno visto un aumento medio dell' 8,5% rispetto al 2014 mentre le prestazioni ambulatoriali sono cresciute del 2,8%. E' quanto risulta dall'Osservatorio "Prezzi e mercati" di Unioncamere.

    Secondo i dati dell'associazione guidata da Ivan Lo Bello, i prezzi dei servizi gestiti dagli enti locali sono saliti in media dell'1,8%. Tra le tariffe a controllo nazionale, il cui incremento medio è dell'1,4% (dal +1,8% del 2014), spiccano: le tariffe postali, aumentate del 12%, e le tariffe telefoniche (+4,1%).
   

Dalle tariffe postali cresciute del 12% nel 2015 alla riduzione di quelle per i rifiuti solidi urbani scese in media del 2,9%. Ecco l'andamento nel 2015 e nel 2014 delle principali tariffe sia a livello locale, sia a livello nazionale. L'elaborazione è di Unioncamere e REF Ricerche su dati Istat (IPCA).
 



UTILITALIA  «È vero che negli ultimi anni abbiamo avuto degli aumenti, che a noi risultano essere circa la metà di quelli evidenziati da Unioncamere. Ma questo nella misura in cui i costi prima erano coperti dalla fiscalità generale o dal debito pubblico o dalle stesse imprese costrette a registrare sofferenze; ora questo avviene sempre di meno». Così il presidente di Utilitalia (la Federazione che riunisce le imprese di energia elettrica, gas, acqua e ambiente) Giovanni Valotti a proposito dei dati dell'Osservatorio 'Prezzi e mercati' sulle tariffe, in particolare quelle dell'acqua. «I contributi pubblici - continua Valotti - coprivano il 34% degli investimenti realizzati nel 2012, il 25% nel 2013 e il 20% nel 2014. Più correttamente ora si sta adottando il principio che 'chi usa l'acqua, paga l'acqua'. Questo è uno dei motivi; l'altro è che i gestori hanno finalmente avuto la possibilità di aumentare il livello degli investimenti». «Le tariffe nel settore idrico - spiega il presidente di Utilitalia - sono stabilite da un'Autorità di regolazione ad un livello tale da permettere la copertura dei costi efficienti delle imprese, a vantaggio di un contenimento degli oneri per i consumatori, ed assicurare gli investimenti necessari alla tutela ambientale della risorsa idrica e al mantenimento di un'adeguata qualità del servizio». Infine Valotti mette in evidenza che «le tariffe idriche italiane sono tra le più basse d'Europa: un terzo di quelle francesi, un quarto di quelle tedesche, un quinto di quelle scandinave e dei Paesi Bassi. Invece bisognerebbe incrementarle per effettuare gli investimenti necessari anche ad evitare sanzioni comunitarie».

 
Ultimo aggiornamento: Domenica 6 Marzo 2016, 22:06
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