Acqua curativa: Morello di Striscia
smaschera gruppo di finti guaritori

Acqua curativa: Morello di Striscia smaschera gruppo di finti guaritori

di Alessia Trentin
Guaritori e cure alternative spenna portafogli: Striscia la notizia approda nel Bellunese e scova l'associazione che cura con l'acqua. Nel mirino del programma di satira finisce un gruppo di curatori di Pez di Cesiomaggiore, rei di proporre ai clienti cure naturali senza fondamento scientifico. Il servizio dell'inviato Moreno Morello, con tanto di panoramica sul paesino e di intervista ai membri dell'associazione, è andata in onda lunedì all'interno del programma serale di Canale Cinque ed è ancora visibile sul sito ufficiale della trasmissione.



Si è parlato di una cura a base di acqua messa a punto da Masaru Emoto, scienziato giapponese ideatore della teoria della memoria dell'acqua e delle sue conseguenti proprietà curative, e fatta propria dal sodalizio di Cesiomaggiore. Un metodo che prometterebbe di ristabilire l'equilibrio del corpo guarendo da numerosi malanni coloro che vi si affidano, basato sulla capacità del liquido di memorizzare e trasferire informazioni.



Nulla di accertato dalla comunità scientifica, come ha dichiarato Marco Morocutti del Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) interpellato da Morello a margine del servizio, piuttosto una pratica fantasiosa basata su proprietà del tutto inesistenti. Quel che è peggio, costa. A gettare ancora più cattiva luce sull'associazione sedicente no profit, infatti, è stata la dimostrazione dell'inviato di come la pratica sia fatta pagare fior di soldi dai vertici del gruppo a fronte di benefici mai accertati.



Dell'associazione non viene fatto il nome e nemmeno il paesino viene citato. Ma il servizio si apre con l'inviato in tenuta bianca e microfono alla mano e, sullo sfondo, una veduta della frazione e del suo particolare campanile. Risalire al luogo risulta così abbastanza semplice, per chiunque conosca la provincia. In poche parole l'uomo presenta quindi il nodo della questione, presentando l'associazione che vende rimedi bioenergetici in grado di risolvere malanni fisici e parlando di come tra questi ci siano cure basate sulle proprietà dell'acqua.



Le riprese si spostano quindi all'interno della sede del gruppo. Si vede una casa colonica bianca con scale esterne in legno scuro e ballatoio ma i volti delle persone al suo interno vengono oscurati. Quindi la denuncia entra nel vivo. La telecamera riprende due attori che accedono allo studio per avere una consulenza. La visita è incentrata sull'utilizzo di un macchinario in grado di avvertire, a detta del medico e della responsabile dell'associazione, le frequenze disarmoniche e quelle armoniche del paziente. Al bicchiere d'acqua appoggiato sullo strumento viene affidato il compito di memorizzare i dati e su questa capacità del liquido si fonda tutta la cura. Per un costo totale di 240 euro e un preventivo di possibili acquisti da 4mila 433 euro. «Eppure dal sito l'associazione si spaccia per no profit - conclude Morello, dopo aver mostrato il gruppo di guaritori all'opera - e il medico dice di svolgere l'attività a titolo gratuito».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Aprile 2015, 14:31