Aborto clandestino, la rivolta delle donne per
l'aumento della sanzione da 51 a 5mila euro

Aborto clandestino, la rivolta delle donne per la supermulta
Infuria la protesta delle donne contro l'innalzamento delle sanzioni per chi ricorre all'aborto clandestino, che passano da 51 euro a 5/10mila euro, come previsto da un decreto legislativo del 15 gennaio scorso. Una contestazione ufficializzata anche dalle parole di Loredana Taddei, responsabile Politiche di genere della Cgil: «Non solo si impedisce di fatto l'applicazione della legge 194 ma si penalizzano in modo smisurato e vergognoso le donne che ricorrono all'abortoclandestino». Due giorni fa è stato organizzato anche un tweetbombing per portare il caso all'attenzione del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del ministro della Salute Beatrice Lorenzin con l'hashtag  #ObiettiamoLaSanzione.


L'APPELLO A RENZI Matteo Renzi intervenga per correggere il «gravissimo errore» dell'inasprimento delle sanzioni per le donne che ricorrono all'aborto clandestino: lo chiede l'associazione 'Donne in rete contro la violenza (Dire)', che gestisce la maggior parte dei centri antiviolenza in Italia. In una lettera aperta al presidente del Consiglio, l'associazione ricorda innanzitutto il fatto che «nel nuovo rimpasto di Governo non ha ritenuto di nominare una ministra alle Pari Opportunità» e «il Dipartimento per le Pari Opportunità è fermo e privo di direzione, affidato unicamente alla buona volontà dei singoli funzionari». Inoltre «restano pochi, erogati a singhiozzo e con ritardo i finanziamenti per i Centri antiviolenza, che le Regioni spendono spesso senza criteri certi e che talvolta non spendono affatto».

Nel decreto attuativo del Jobs Act, si legge, «è prevista la possibilità per le donne vittime di violenza di usufruire di tre mesi di aspettativa per i maltrattamenti subiti ma, di fatto, l'Inps non ha recepito la norma con una circolare attuativa e per nessuna donna è possibile usufruire di tale opportunità». «Il Fondo di solidarietà sperimentale a tutela del coniuge in stato di bisogno, previsto dalla Legge di stabilità e istituito presso il Ministero della Giustizia, è costituito solo da 250 mila euro per l'anno 2016 e 500 mila euro per il 2017» e «la legge per giunta stabilisce che il contributo statale è dovuto solo per i coniugi separati e che nulla è dovuto ai figli nati fuori dal matrimonio».

Infine, se il reato di aborto clandestino è stato depenalizzato grazie al decreto legislativo del 15 gennaio scorso, sono state però innalzate le sanzioni, che da 51 euro passano a una cifra tra 5mila e 10mila euro, «ignorando completamente le ragioni per cui la legge 194 comminava una multa simbolica, ovvero permettere alle donne di denunciare i 'cucchiai d'oro' che praticavano aborti illegali e, soprattutto, permettere loro di andare in ospedale al primo segno di complicazione senza rischiare la denuncia». «Noi Le chiediamo di fare in modo che questo gravissimo errore sia corretto subito per evitare conseguenze incalcolabili, e Le ricordiamo inoltre che abortire legalmente e in sicurezza nel nostro paese sta diventando impossibile, visto che il 70% dei medici sono obiettori di coscienza». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Febbraio 2016, 10:57
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