Vito, ex minatore italiano in Belgio da 48 anni,
rischia l'espulsione. "Troppo povero per restare"

Vito, ex minatore italiano in Belgio da 48 anni, rischia l'espulsione. "Troppo povero per stare qui"
BRUXELLES - Troppo povero per restare in Belgio: è la storia di un italiano, Vito Sabia, immigrato dal 1967 dopo essere partito da Potenza con tutta la sua famiglia. Dopo anni di lavoro è stato minacciato di espulsione perché per le autorità belghe non ha un reddito sufficiente.





Come racconta Il Fatto Quotidiano, ha lavorato come minatore nella zona del Limburgo, una regione al confine con l'Olanda. Il 14 maggio scorso però l'ufficio immigrazione di Bruxelles gli ha notificato un mandato di espulsione perché la sua condizione economica potrebbe diventare un peso a carico del sistema di welfare belga. Nonostante una pensione da 1600 euro netti deve pagare gli alimenti ai 5 figli nati dalla prima moglie perché questi anche se maggiorenni si sono rivolti al giudice di pace belga per chiedere aiuto economico al padre.



Rimasto senza soldi si è fatto aiutare dagli amici anche perché la pensione gli è stata abbassata di 500 euro. In seguito alla mobilitazione dei media e dell'Ambasciata italiana, venerdì le autorità belghe hanno riconosciuto "di essersi sbagliate nell'espellere l'ex minatore" ed hanno fatto dietrofront. Il 57enne potrà quindi continuare a vivere in Belgio, paese dove era arrivato all'età di 9 anni, malgrado sia povero. "Le autorità belghe hanno ammesso essersi trattato di un errore", ha spiegato l'ambasciatore italiano a Bruxelles Alfredo Bastianelli. In sostanza hanno considerato Sabia un "nuovo residente" dopo gli anni in Romania con la prima moglie.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Giugno 2015, 21:14