Venezuela, lancia un mango in testa al presidente Maduro e ottiene una casa nuova

VENEZUELA Lancia un mango in testa al presidente Maduro e ottiene una casa nuova

di Fabio Morabito
Il lancio di oggetti al politico è una tentazione globale. Dal lancio delle scarpe, un gesto ci cui si ha più volte notizia nei Paesi islamici, perché ha un particolare valore spregiativo, alla riproduzione del Duomo di Milano gettata addosso a Silvio Berlusconi sei anni fa, ogni volta l’episodio fa clamore in misura della popolarità della vittima. Anche un indolore lancio di coriandoli conquista le prime pagine dei giornali, se il bersaglio è Mario Draghi e il contesto la conferenza stampa nella sede della Bce. Ma di un lancio a una personalità pubblica con immediato lieto fine per il “lanciatore”, ecco, di questo non vengono in mente precedenti.



In Venezuela la strana favola si è avverata. Una donna ha lanciato un mango addosso al presidente del Venezuela Nicolás Maduro, il successore di Hugo Chavez. Non lo voleva veramente colpire, ma mandargli un messaggio come fosse un dispaccio nella bottiglia. Maduro stava guidando un autobus nello stato centrale di Aragua. Un autobus? Sì, certo, un’iniziativa populista, per farsi propaganda, come è populista il “lieto fine”. Però essere orgogliosi delle proprie origini di lavoratore non è certo un male. E Maduro, 52 anni, prima di diventare presidente del Venezuela è stato sindacalista e autista della metropolitana di Caracas.



Il mango, che ha anche una consistenza più “pericolosa” di un pomodoro, è entrato dal finestrino dentro l’autobus. Ma invece di finire ai piedi del presidente, lo ha colpito in pieno. Alla testa. Per fortuna, la forza che per legge fisica il frutto ha acquisito nel lancio non è stata così violenta. E il presidente non si è fatto male. E a quanto pare non se l’è neanche presa. Maduro, sul frutto, ha letto una breve frase scritta a penna. Era la richiesta di avere un alloggio. Un appello che, se avesse colpito altri capi di Stato, fosse solo perché un po’ più permalosi, sarebbe diventato un epitaffio per chi l’ha lanciato. Si dice che Kim, il direttore della Nord Corea, abbia fatto sbranare dai cani uno zio per molto meno.



Ma Maduro ha fatto rintracciare chi aveva scritto il messaggio, una donna senza casa. «Per favore, se puoi, richiamami», aveva scritto la donna sfrattata sul mango, dicendo di non avere più dove vivere. Firmato: Marleny Olivo. E il presidente ha trasformato l’episodio in uno spot di auto-propaganda. È apparso in tv e ha raccontato: «Lei aveva problemi con la sua casa. Alcuni funzionari l’hanno rintracciata e chiamata. Era spaventata, e non credeva possibile che l’avessimo cercato per davvero. Le abbiamo detto che le avevamo assegnato un nuovo appartamento». Maduro ha voluto esagerare, e si è detto disposto anche a mangiare il mango-messaggio.



Naturalmente, la vicenda, anche se trasformata in un evidente spot, ha avuto un successo trascinante nei social network e sui siti del Venezuela. Anche se l’opposizione a Maduro non si è lasciata sfuggire l’occasione di fare un po’ di ironia. «Se quando a Maduro gli lanci un mango ti assegna una casa - ha più o meno chiosato un sito d’opposizione - la prossima volta lanciagli un ananas».
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Aprile 2015, 09:52