Gina, paralizzata dopo un incidente va all'altare
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Gina, paralizzata dopo un incidente va all'altare sulle sue gambe il giorno del matrimonio

di Federica Macagnone
Gina Giaffoglione è una forza della natura. Una donna coraggio che non si è arresa nemmeno quando le sue gambe, dopo un brutto incidente d'auto, hanno deciso che non avrebbero più retto il peso del suo corpo, mandando in frantumi tutti i suoi sogni di atleta.







Non si è arresa nemmeno il giorno del suo matrimonio quando, davanti ai suoi ospiti, ha deciso che la distanza che la separava dal suo futuro marito l'avrebbe percorsa sulle sue gambe al braccio del padre, e non in carrozzina.



Gina, di Pacific Junction, Iowa, negli Usa, ha tutte le caratteristiche dell'atleta che non si arrende mai. Nel 2008 un incidente d'auto l'ha costretta sulla sedia a rotelle. «Le mie gambe sono come addormentate. Pensavo che non avrei più avuto un'esistenza normale». Poi è arrivato John Springhower, l'amore della sua vita, sorriso contagioso e ottimismo che scorre costantemente nelle vene. Per Gina, il regalo più grande che la vita le potesse fare: «È meraviglioso sapere che quando lui mi ha vista la prima volta ha guardato me e non la mia sedia. Non gli interessava come mi muovessi, lui aveva già guardato oltre». E così, dopo un anno d'amore, John le ha chiesto di sposarlo. Lei ha accettato ma a una condizione: il giorno del suo matrimonio, all'altare lei ci sarebbe arrivata sulle sue gambe. E così ha fatto.



Non senza fatica e dopo due anni di duro lavoro e di sedute di riabilitazione interminabili: ci sono voluti mesi di terapia solo per insegnare al suo corpo come stare in piedi. Ed è stato necessario un tempo ancora più lungo per imparare a usare il tutore che le avrebbe consentito di camminare con una stampella e appoggiata al braccio del padre.



Un sacrificio immenso ripagato il giorno delle nozze. Solo John e la famiglia sapevano delle intenzioni di Gina che, quando si è messa in piedi e ha avanzato verso la sua nuova vita, ha commosso la folla silenziosa che non poteva credere ai suoi occhi. Una favola diventata realtà. «Potrò avere altri giorni brutti nella mia vita ma io ho avuto il mio giorno – ha raccontato Gina – ho intenzione di essere d'aiuto al prossimo. Gli racconterò la mia storia e dirò che non bisogna mai arrendersi. Forse li aiuterò a guardare la vita con una prospettiva diversa».



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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Ottobre 2014, 10:49