Uragano Matthew, paura per milioni di persone: ad Haiti si teme disastro umanitario -Foto/Video

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Oltre un milione di persone rischiano di essere evacuate in Sud Carolina a causa della minaccia dell'uragano Matthew. Lo ha annunciato il governatore Nikki Haley. L'ordine di evacuazione interesserà la zona costiera dello stato. Dopo la Florida è stato dichiarato lo stato di emergenza anche in Georgia.
 


CUBA ATTENDE IMPATTO URAGANO, ALLERTA A GUANTANAMO Un'ampia zona del sudovest di Cuba attende in queste ore l'impatto dell'uragano Matthew che porta con sè piogge e venti di forte intensità e che ha provocato l'evacuazione di circa 300 mila persone. «Ventimila persone sono state portate nei centri di assistenza e circa 296 mila in altre abitazioni», ha precisato il numero due della protezione civile, Luis Angel Macareno. «L'allarme ciclonica» è attiva in sei province dell'area orientale dell'isola, precisano le autorità, senza escludere forti mareggiate che potrebbero provocare inondazioni nei villaggi della costa.

 


«L'allerta è scattato soprattutto nelle province da Camaguey fino a Guantanamo», ricordano i media ufficiali. Matthew dovrebbe toccare «il territorio cubano in un punto tra la baia di Guantanamo e Cajobabo», precisano i media. Josè Rubiera, responsabile del centro meteo dell'Avana, ha definito Matthew «molto pericoloso», invitando la popolazione a «non abbassare la guardia» anche quando sembrerà che la tempesta sia passata, momento nel quale - ha ricordato - avviene il passaggio «dell'occhio» dell'uragano. Molti cubani ricordano ancora 53 anni fa l'uragano Flora che attraversò le stesse zone sulle quali punta ora Matthew e che fece 1.700 vittime.

A HAITI PAURA DISASTRO UMANITARIO Matthew è arrivato ad Haiti e per l'isola caraibica si teme un nuovo disastro umanitario, con l'Unicef che lancia l'allarme e parla di 4 milioni di bambini a rischio. L'uragano ha toccato terra alle sette del mattino ora locale, con venti superiori ai 230 chilometri orari, e secondo i meteorologi potrebbe portare con sè più di un metro di pioggia con il rischio di catastrofiche alluvioni. E la paura cresce anche negli Stati Uniti, dove Matthew potrebbe arrivare nei prossimi giorni dopo il passaggio su Cuba. Potrebbe infatti cambiare la sua traiettoria fino a toccare le coste della Florida per poi proseguire lungo la East Coast, dalla Georgia al Nord e Sud Carolina fino allo stato di New York. Il governatore del 'Sunshine State' Rick Scott ha già dichiarato lo stato di emergenza, mobilitando 200 soldati della Guardia Nazionale e invitando la popolazione a preparasi al peggio.

A Miami come a Tampa gli scaffali dei grandi magazzini e dei negozi sono presi in queste ore d'assalto. In maniera precauzionale anche il presidente americano Barack Obama è stato costretto a cancellare due tappe in Florida per la campagna di Hillary Clinton. Matthew - che ha già fatto sette vittime - è la peggior tempesta tropicale che si sia abbattuta su Haiti in decenni. Ma - spiegano gli esperti - rischia di trasformarsi in una catastrofe a causa delle condizioni già disastrose in cui ancora vive la popolazione a sei anni dal terremoto che fece oltre 200mila vittime. Molti residenti sono ancora nelle tendopoli e, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali e dalle varie organizzazioni umanitarie, la maggior parte della popolazione ha ignorato gli appelli all'evacuazione nel timore che i propri averi venissero rubati. Il pericolo per i bambini ad Haiti, come ha messo in guardia l'Unicef, potrebbe arrivare soprattutto dall'acqua contaminata, con il rischio di contrarre pericolose malattie. «L'acqua contaminata - ha detto Marc Vincent, rappresentante Unicef ad Haiti - è la prima minaccia per i bambini. La nostra priorità è far sì che bevano acqua sicura».

Ore di allerta anche per Cuba e le Bahamas, dove l'uragano potrebbe arrivare tra stanotte e domani mattina.
In particolare a Cuba sono già state evacuate circa 300mila persone nella zona orientale. Evacuazioni anche nella base americana di Guantanamo Bay. Gli Stati Uniti hanno già rimpatriato 700 familiari del personale americano in servizio.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Ottobre 2016, 11:04
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