Ucraina, Putin ordina ritiro truppe.
Incontro con Poroshenko a Milano

Ucraina, Putin ordina il ritiro delle truppe. Incontrerà Poroshenko a Milano
KIEV - Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato il ritiro delle truppe russe dalla frontiera con l'Ucraina. Lo annuncia il Cremlino, spiegando che «il capo dello stato ha incaricato il ministro della difesa di cominciare a far rientrare le truppe nelle loro basi permanenti». Sono 17.600 i soldati impegnati dall'estate nelle manovre nella regione di Rostov, nel sud della Russia.



Incontro Poroshenko-Putin E' di ieri la notizia che il presidente ucraino Petro Poroshenko incontrerà Putin a margine del summit euroasiatico Asem in programma a Milano il 16-17 ottobre, nel tentativo di consolidare l'ancora precario processo di pace nell'est del Paese. Lo ha annunciato lui stesso in una visita a Kharkiv, ipotizzando un formato allargato rispetto a quello nato lo scorso giugno a margine delle celebrazioni dello sbarco in Normandia, che includerebbe non solo la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande, ma anche il premier italiano Matteo Renzi - padrone di casa e presidente di turno della Ue - il primo ministro britannico David Cameron ed altri leader europei.



Il gas I colloqui, ha aggiunto, riguarderanno inoltre la sospensione delle forniture di gas russo all'Ucraina, materia di trattativa a Berlino il 21 ottobre. «Non mi aspetto negoziati facili» ma «sono ottimista», ha confessato alla vigilia di una settimana che potrebbe essere decisiva per stabilizzare la pace nell'est ucraino, dove si continua a morire nonostante la tregua. Martedì a Parigi è previsto anche un incontro sullo stesso dossier tra il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, e il segretario di Stato Usa, John Kerry: un ulteriore segnale di distensione.



Le sanzioni Sarà il primo faccia a faccia tra i due leader dopo la firma degli accordi di Minsk del 5 settembre per il cessate il fuoco e una soluzione politica alla crisi.
Con un nuovo e maggiore coinvolgimento dell'Europa, dopo un negoziato a due tra Cremlino e presidenza ucraina. Per Putin, inoltre, sarà la prima occasione per rompere il suo isolamento in Occidente, a sanzioni ancora vigenti. Sanzioni che fanno sentire i loro effetti su un'economia sempre più stagnante, ma anche sulle imprese europee. Come hanno raccontato i dirigenti di Confindustria Russia - filiale di quella italiana - e alcuni imprenditori del Belpaese alla delegazione leghista sbarcata venerdì a Mosca per dire «no alle sanzioni alla Russia», frase diventata lo slogan delle magliette del Carroccio distribuite sulla Piazza Rossa.

Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Ottobre 2014, 22:38