Trump e la cena con Comey: "Gli chiese lealtà, lui disse di non poterla garantire"

Trump e la cena con Comey: "Gli chiese lealtà, lui disse di non poterla garantire"
La polemica sulla destituzione dell'ormai ex numero 1 del Fbi, James Comey, voluta dall'amministrazione Trump, continua a far discutere. Il New York Times ha reso noto un retroscena che 'inguaierebbe' il presidente degli Stati Uniti.

Una settimana dopo il suo insediamento alla Casa Bianca il presidente Donald Trump invitò a cena il direttore dell'Fbi James Comey (adesso licenziato da Trump) chiedendogli di promettergli lealtà. Lo scrive il New York Times citando fonti informate, secondo cui Comey garantì «onestà» al commander in chief ma declinò la promessa di lealtà, affermando di non poter essere «affidabile» nel senso politico convenzionale.

Il New York Times ricostruisce quell'episodio citando due fonti anonime a conoscenza dello scambio tra Trump e Comey e secondo le quali quest'ultimo ritiene adesso quella circostanza foriera di quanto accaduto nei giorni scorsi. Si trattò di una cena privata, a due -scrive il giornale stando alla ricostruzione- in cui Trump avanzò due volte il tema della lealtà, e non soddisfatto della prima risposta in cui Comey sottolineava di poter garantire «onestà», chiese se poteva contare su «onesta lealtà», ottenendo una risposta affermativa da Comey.

La Casa Bianca contesta la ricostruzione riferita dal New York Times, «non crediamo sia accurata», ha detto la vice portavoce Sarah Sanders, affermando che il presidente Trump «non lascerebbe mai intendere di aspettarsi lealtà personale, soltanto lealtà verso il nostro Paese».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Maggio 2017, 09:19
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