Corea del Sud, testata la prima auto eolica:
"Niente benzina, solo l'energia del vento"

Corea del Sud, testata la prima auto eolica: ​"Niente benzina, solo l'energia del vento"
Ha superato i primi test su strada, la prima auto alimentata dal vento. stata messa a punto e sperimentata in Corea ed descritta sulla rivista Nature Communications. Ad alimentarla un generatore che, con un meccanismo interno che imita il movimento di una bandiera, converte il vento in energia.



«Con test condotti in un ambiente aperto abbiamo dimostrato che il generatore può essere facilmente sviluppato su larga scala grazie a un processo di fabbricazione estremamente semplice e a basso costo», osservano i ricercatori. A coordinare il gruppo coreano è Jong-Jin Park, della Chonnam National University di Gwangiu e della collaborazione fanno parte l'università di Seoul e il Centro ricerche della Samsung. Il generatore è abbastanza leggero da essere montato sul tetto di un'auto e riesce a trasformare l'aria in energia grazie ad un meccanismo molto semplice ed economico, che sfrutta il trasferimento di cariche elettriche fra materiali diversi (energia triboelettrica).



Il meccanismo di base è noto da tempo ed analogo a quello osservato quando un materiale come l'ambra si carica elettricamente, ma finora non era considerato efficiente. Grazie ai materiali introdotti dal gruppo coreano, però, la situazione è cambiata e le auto a energia eolica potrebbero diventare più realistiche. Sono due i componenti principali del generatore: il primo è una sorta di 'bandierinà ottenuta da un materiale flessibile simile a una stoffa e rivestito da uno sottile strato metallico. Agitata dal vento, la bandiera urta contro il secondo componente: una superficie rigida, di un metallo di tipo diverso. È questo movimento, attraverso lo strofinio, a provocare il trasferimento di cariche elettriche.



Le due strutture, spiegano i ricercatori, si caricano elettricamente in modo opposto ogni volta che entrano in contatto fra loro. Nel momento in cui si separano si crea una differenza di potenziale che induce un flusso di elettroni in un circuito esterno. Il risultato della sperimentazione è stato più che soddisfacente, osservano i ricercatori. Utilizzando 'bandierinè delle dimensioni di 7,5 centimetri per 5, il generatore è riuscito a produrre una quantità di energia pari a 0,86 megaWatt. «Questo semplice meccanismo - concludono gli autori della ricerca - può essere utilizzato con successo nel convertire l'energia del movimento (cinetica) del vento in energia elettrica».



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Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Settembre 2014, 21:07
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