Terremoto devasta il Nepal, crollano i palazzi
della capitale: oltre duemila vittime

Scossa di magnitudo 7.9, crollano i palazzi della capitale: oltre duemila vittime

di Francesca Marino
ROMA - Il peggior terremoto degli ultimi ottanta anni tra India e Nepal.

E' il terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito il Nepal, con epicentro a mezza strada tra la capitale Katmandu e la cittadina di Pokhara. Una lunghissima scossa che «sembrava non finire mai» hanno raccontato i sopravvissuti. Una scossa che ha messo in ginocchio la capitale, spazzato via case e aperto voragini nelle strade.



Sbriciolato nuovi palazzi e memorie antiche di generazioni. E che ha provocato oltre duemila morti accertati ieri prima che la notte scendesse e più di duemila feriti. Ma sotto le macerie chissà quanti altri ce ne saranno. Tra le vittime anche Dan Fredinburg, responsabile della privacy di Google e co-fondatore di Google Adventure.



GLI ALTRI STATI COLPITI

La terra ha tremato poco prima di mezzogiorno. Le vecchie case si sono sbriciolate, le nuove costruzioni sono collassate mentre sull'asfalto e sui muri si aprivano ragnatele di crepe. La scossa è stata avvertita e ha provocato danni anche in India, una sessantina di morti tra Bihar, West Bengal e Uttar Pradesh, in Tibet (11 morti), in Bangladesh e Pakistan. Le comunicazioni tra Nepal e Cina, lungo il confine, sono interrotte.



Sull'Everest il terremoto ha provocato una serie di valanghe che hanno colpito i campi base 1 e 2 uccidendo 18 alpinisti, tutti stranieri. Tre italiani, Marco Zaffaroni, Roberto Boscato e Marco Confortola, sono invece bloccati. Su Facebook hanno scritto: «Adesso il vero obiettivo è capire come scendere. Abbiamo sufficiente cibo. Vi preghiamo di non contattarci perché la batteria del satellitare potrebbe essere di importanza vitale. Stanno tutti bene e hanno già contattato le loro famiglie i componenti di un'altra comitiva italiana, guidata dallo scalatore vicentino Mario Vielmo, che ora si trova al campo base di Lothse. Un secondo gruppo, formato in gran parte da vicentini, al momento della scossa era invece già arrivato a Kathmandu. Ed è riuscito a mettersi in contatto con la moglie anche l'alpinista tirolese non vedente, Andy Holzer. Lui e la sua squadra hanno sentito tremare la terra ma stanno bene e non sono stati interessati direttamente dalla valanga. Nessun danno all’Osservatorio Piramide del Cnr.



Duecento morti e un numero ancora imprecisato di feriti sono stati estratti tra le macerie di quello che era uno dei simboli del Nepal, la Torre di Dharahara (o Bhimsen), su cui troneggiava una piccola statua del dio Shiva, il Distruttore. La torre, costruita nel 1832, era una delle maggiori attrazioni turistiche di Katmandu ed era in quel momento piena di gente. Altra gente affollava come sempre Durbar Square. La piazza, patrimonio dell’Unesco come la torre, i templi e le costruzioni circostanti sono stati rasi al suolo con tutto il loro carico di memorie e nostalgia. Il famoso tempio di Pashupatinath, in compenso, è rimasto miracolosamente quasi intatto. La terra dopo la grande scossa ha tremato ancora rendendo il lavoro dei soccorritori più difficile. La notte è scesa su Katmandu e dintorni accompagnata da uno sciame sismico di più di 24 scosse di intensità ragguardevole, tra i 4 e i 5 gradi.



Una enorme valanga ha sommerso ieri il villaggio di Langtang, a nord di Kathmandu, e le autorita' locali temono che oltre 100 persone potrebbero essere morte. Lo riferisce il quotidiano My Republica.



STATO DI EMERGENZA

Di fronte alla tragedia prodotta dall'ondata di scosse di terremoto cominciata ieri, il governo del Nepal ha decretato lo stato di calamità nazionale. Le vittime crescono senza sosta e l'ultimo bilancio parla di 2.152 morti e oltre 5.000 feriti. Il governo ha inoltre disposto la chiusura di tutte le scuole per una settimana.
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Aprile 2015, 12:29