Stupra e uccide bambina di 9 anni. Rinchiude
il cadavere in una valigia e lo butta in mare

Stupra e uccide bimba di 9 anni. Chiude il cadavere in una valigia e lo butta in mare

di Federica Macagnone
L'assassino di Felecia Williams, la bimba di 9 anni uccisa lo scorso 16 maggio a Tampa, in Florida, adesso ha un nome: Granville Ritchie, 35 anni, accusato di aver violentato, ucciso e poi fatto sparire il corpo della piccola.





Ci sono voluti tre mesi di indagini per mettere insieme tutti i pezzi della storia. Tre mesi per raccogliere ogni piccolo particolare, per trasformare il sospetto in certezza, per mettere in luce ogni singolo indizio che consentisse di formulare l'accusa più ignobile per l'uomo.



I dettagli di ciò che ha dovuto subire la piccola sono venuti fuori nell'udienza di venerdì, davanti a parenti e familiari con gli occhi colmi di lacrime. Secondo la ricostruzione degli investigatori, la bambina è stata prelevata dalla sua casa dall'amica di famiglia Eboni Wiley ed è stata condotta in un appartamento di Temple Terrace. Poco prima delle 17, Wiley è andata via, lasciando sola Felecia con Ritchie. Al suo ritorno

alle 18, l'uomo era a torso nudo, sudato, fortemente turbato e ha raccontato alla donna che la bambina era scappata. In quell'ora, invece, la piccola è stata violentata, picchiata alla testa e strangolata. Il cadavere, rinchiuso in una valigia nera, è stato abbandonato in mare, nella baia di Tampa: il corpo è stato ritrovato nudo nelle acque prossime al ponte Courtney Campbell Causeway.



Alla polizia Granville ha raccontato di essere stato fuori città ma il suo telefonino è stato rintracciato dalla cella della zona in cui Felecia è stata abbandonata. Inoltre si è scoperto che la valigia era di proprietà dell'uomo. Infine, la sua versione e quella di Eboni non corrispondevano affatto. In carcere da maggio per possesso di droga, Granville dovrà rispondere di omicidio e di violenza sessuale su un minore. La donna è stata dichiarata non colpevole per falsa testimonianza ed è stata rilasciata dietro cauzione.



Molte domande, tuttavia, sono ancora senza risposta, incluso se Eboni non sia coinvolta nel progetto di morte. «Questa è solo una prima fase di questo caso– ha detto Kenneth Albano che dirige le indagini – ma c'è ancora molto da fare».
Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Agosto 2014, 16:55